Più della metà delle diagnosi di BPCO sono casi di sovradiagnosi
(da Univadis) Messaggi chiave A livello globale più della metà delle diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono falsi positivi, in quanto i pazienti non mostrano ostruzione del flusso alla spirometria. La frequenza della sovradiagnosi, che si associa a un uso inappropriato di farmaci respiratori, è alta in tutto il mondo, ma maggiore nei paesi ad alto reddito. Questo fenomeno è più comune in caso di donne, alto livello di istruzione, fumo e alcuni sintomi respiratori o comorbidità.
Descrizione dello studio Sono stati utilizzati i dati dello studio BOLD (Burden of Obstructive Lung Disease), raccolti, tra il 2003 e il 2012, in 23 siti in 20 paesi in tutto il mondo. Sovradiagnosi di BPCO (falso positivo): paziente senza ostruzione al flusso d’aria misurato tramite spirometria post-broncodilatatore (volume espiratorio massimo nel 1 secondo [FEV1]/capacità vitale forzata [FVC]>limiti inferiori della norma), ma che ha ricevuto una diagnosi di BPCO da parte di un medico. La BPCO diagnosticata è stata definita come una diagnosi auto-segnalata dal medico di BPCO, bronchite cronica o enfisema o una combinazione di una di queste. Fonti di finanziamento: enti privati e pubblici globali.
Risultati principali Su un totale di 16.177 partecipanti, 919 (5,7%) hanno riportato una diagnosi di BPCO.
La spirometria post-broncodilatatore ha mostrato che 569 pazienti (61,9%) non erano ostruiti, e quindi sono stati considerati casi di falso positivo. Quando è stato usato il rapporto fisso per definire la limitazione del flusso d’aria (FEV1/FVC<0,7), il tasso di sovradiagnosi è stato simile (55,3%). Dopo esclusione di coloro con diagnosi di bronchite cronica o enfisema (n=220), la limitazione del flusso d’aria non è stata rilevata nel 37,7% (n=83) dei pazienti rimasti. La prevalenza di falsi positivi è stata diversa tra i paesi e maggiore in quelli ad alto reddito (4,9%) e minore in quelli a basso e medio reddito (1,9%), così come il sovratrattamento (2,4% contro 0,7%, rispettivamente). L’analisi multivariata ha mostrato che la sovradiagnosi è stata più comune in caso di donne, alto livello di istruzione, fumatori o ex fumatori, e associata a sintomi respiratori (respiro sibilante, tosse e catarro) e comorbidità (asma, malattie cardiache). L’uso di farmaci respiratori è stato riportato da 260 pazienti (45,7%) con falso positivo, di cui 124 (21,8%) in modo regolare. Anche quando i pazienti con asma sono stati esclusi, l’uso di questi farmaci è stato riportato dal 34,4% dei partecipanti.
Limiti dello studio Possibile sovrastima di diagnosi di BPCO, vista la definizione di BPCO diagnosticata.
Perché è importante Ridurre il tasso di sovradiagnosi di BPCO, problema affrontato solo da un numero esiguo di studi, potrebbe ridurre le spese sanitarie, così come l’uso di farmaci respiratori e l’esposizione ai potenziali effetti avversi. Bisognerebbe fare ogni tipo di sforzo per incoraggiare l’uso di spirometria di alta qualità per supportare la diagnosi di BPCO e l’uso appropriato dei farmaci.
(Lea Sator, Andreas Horner et al. Overdiagnosis of COPD in Subjects With Unobstructed Spirometry A BOLD Analysis. Chest. 2019 Jan 31. pii: S0012-3692(19)30066-2. doi: 10.1016/j.chest.2019.01.015.)