Ipertensione, abbassare troppo la pressione con i farmaci aumenta rischi cardiovascolari
Secondo i risultati di una ricerca pubblicata su The Lancet, utilizzare la terapia farmacologica per mirare alla pressione sanguigna più bassa possibile non è sempre la soluzione migliore. «Il raggiungimento di una pressione arteriosa sistolica inferiore a 120 mmHg è stato associato ad un aumento del rischio di alcuni eventi cardiovascolari, esclusi infarto miocardico o ictus» afferma Michael Böhm, della Universität des Saarlandes di Amburgo, Germania, che ha guidato lo studio. «Un modello simile è stato osservato per una pressione diastolica inferiore a 70 mmHg» aggiunge.
I ricercatori hanno condotto un’analisi secondaria dei dati su 30.937 pazienti di almeno 55 anni in 40 paesi, tutti ritenuti ad alto rischio cardiovascolare, degli studi ONTARGET e TRANSCEND, rilevando che una pressione sistolica basale ≥140 mmHg era associata a una maggiore incidenza di tutti gli esiti rispetto a una pressione arteriosa sistolica compresa tra 120 mmHg e 140 mmHg, e anche che una pressione diastolica basale <70 mmHg era correlata a un maggiore rischio di esiti rispetto a una pressione diastolica ≥70 mmHg. Anche i pazienti con una pressione sistolica <120 mmHg dovuta al trattamento hanno presentato, rispetto a quelli con una pressione sistolica tra 120 e 140 mmHg, un aumento del rischio di un esito cardiovascolare composito, di morte cardiovascolare e di mortalità per qualsiasi causa ma non associazione significativa con infarto miocardico, ictus, o in ospedale ricovero per insufficienza cardiaca. I risultati hanno anche mostrato che una pressione diastolica media <70 mmHg durante il trattamento è collegata a un rischio maggiore rispetto a una pressione diastolica da 70 a 80 mmHg di esito primario composito, infarto miocardico, ricovero per insufficienza cardiaca e mortalità da tutte le cause. «Secondo la nostra analisi, il raggiungimento di una pressione sistolica inferiore a 130 mmHg, ma non inferiore a 120 mmHg, dovrebbe essere sicuro per la maggior parte dei pazienti ad alto rischio e avere come effetto un miglioramento dei risultati» dicono gli autori che poi concludono: «I risultati suggeriscono che potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio del farmaco per la pressione sanguigna nei pazienti in trattamento che presentano una pressione troppo abbassata al fine di evitare esiti avversi, perché trattare fino al raggiungimento dell’obiettivo non significa trattare fino ad arrivare sotto il target».
(Lancet. 2017. doi: 10.1016/S0140-6736(17)30754-7 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28390695 )