Politerapia negli anziani: meglio gestirla col paziente, eliminando farmaci non necessari
(da Doctor33) La politerapia è un problema ben noto nei pazienti anziani e la dimissione dall’ospedale dopo un ricovero può essere un buon momento per eliminare i farmaci inutili e gestire le preferenze espresse dal paziente, secondo un articolo pubblicato su Jama Internal Medicine. Casey Carroll e Ahmed Hassanin, del Department of Internal Medicine alla University of Colorado di Aurora, Stati Uniti, prendono spunto da un caso reale per affrontare questo discorso. Una donna di 83 anni con una storia di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca congestizia viene ricoverata per palpitazioni secondarie alla fibrillazione atriale per la terza volta in pochi mesi; i medici si rendono conto che non assume da mesi i bloccanti nodali prescritti, per cui iniziano la somministrazione di metoprololo succinato a 50 mg al giorno e diltiazem 180 mg al giorno con una rapida normalizzazione della frequenza cardiaca, e la dimissione avviene il giorno successivo al ricovero. Due giorni dopo, però, la paziente si ripresenta in emergenza con un episodio pre-sincopale causato da bradicardia e ipotensione dopo un sovradosaggio involontario di metoprololo. I sintomi vengono presto risolti con glucagone, e alla dimissione la donna si lamenta del suo regime terapeutico, che comprende 11 farmaci: metoprololo, diltiazem, digossina, apixaban, atorvastatina, lisinopril, furosemide, ibandronato, loratadina, ranitidina e un multivitaminico, definendolo confusionario, gravoso e costoso, e chiede insieme alla sua famiglia di semplificarlo. La digossina e l’atorvastatina vengono sospese in seguito alla richiesta. I cambiamenti nella farmacocinetica e nella farmacodinamica associati all’invecchiamento pongono i pazienti anziani a rischio molto elevato di eventi avversi; molti studi hanno dimostrato che gli eventi avversi da farmaci sono responsabili di fino al 10% dei ricoveri ospedalieri negli adulti più anziani. Con l’uso di strumenti di prescrizione come i Beers Criteria e STOPP, i medici possono eliminare i farmaci ridondanti o inadeguati nei pazienti geriatrici; un’altra strategia per ottimizzare la prescrizione è quella di associare accuratamente ciascun farmaco ad una condizione medica specifica, ed eliminare quelli che non hanno un’indicazione precisa. «Valutare correttamente le preferenze uniche del paziente permette di adeguare i regimi farmacologici alle reali e singole necessità di ciascun paziente, tenendo conto della comodità, della tollerabilità e degli obiettivi di cura» concludono gli autori.
(Jama Intern Med. 2017. doi:10.1001/jamainternmed.2017.0911
http://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2621834