Formazione ai medici per imparare a dire ‘no’ alle richieste clinicamente inappropriate

(da Doctor33)  Il rifiuto da parte del medico di soddisfare alcuni tipi di richieste del paziente è stato associato a una peggiore soddisfazione di quest’ultimo rispetto all’operato del professionista, secondo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine. «Studi precedenti suggerivano che la risposta positiva o negativa alle richieste avesse un effetto sulla soddisfazione, ma includevano un aggiustamento limitato per i fattori confondenti del paziente. Inoltre, tali studi non esaminavano tipi diversi di richieste», spiega Anthony Jerant, della University of California Davis School of Medicine di Sacramento, autore principale del lavoro. I ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale su 1.141 pazienti ambulatoriali seguiti presso un centro sanitario accademico con 56 medici di base. Il 68,0% delle visite effettuate includeva almeno una richiesta, e l’85,2% di queste è stato soddisfatto. Le tipologie delle richieste erano principalmente rinvio a specialisti (21,1%), antidolorifici (20,5%), antibiotici (8,1%), altri nuovi farmaci (20,5%), test di laboratorio (34,0%), diagnostica per immagini (11,6%), e altri esami (11,1%). Secondo i risultati, solo il rifiuto di soddisfare le richieste dei pazienti per rinvii, farmaci antidolorifici, altri nuovi farmaci e test di laboratorio è stato associato a una peggiore soddisfazione del paziente. «Poiché le valutazioni e gli indennizzi dei medici dipendono sempre più dalle esperienze e dalla soddisfazione del paziente, i medici devono essere formati per gestire in maniera efficace le richieste» concludono gli autori.  «Questi risultati implicano che ci sono strategie per gestire le richieste dei pazienti in modo tale da mantenere soddisfazione, coinvolgimento e informazione dei pazienti, indipendentemente dalla risposta alla richiesta stessa. E non è un caso che la negazione di prescrizione di antibiotici e diagnostica per immagini non fossero associate a insoddisfazione, in quanto, attraverso campagne per ridurre le cure di basso valore, è stata dedicata un’attenzione sostanziale a preparare i medici a evitare queste frequenti richieste. Possiamo formare i medici a dire no ad altri tipi di richieste clinicamente inappropriate, pur rassicurando i pazienti e prestando loro attenzione» afferma in una nota di accompagnamento Joseph Ross, della Yale University School of Medicine di New Haven, Stati Uniti.
(Jama Internal medicine 2017. Doi: 10.1001/jamainternmed.2017.6611https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/10.1001/jamainternmed.2017.6611)