Le creme solari forse causano carenza vitamina D

(da AGI)   Le creme ad elevata protezione solare rappresentano uno scudo importantissimo contro i tumori della pelle. Ma cominciano ad accumularsi prove di un loro effetto indesiderato: impedirebbero la corretta produzione di vitamina D da parte dell’organismo. A discutere della questione sono stati gli esperti riuniti in occasione del congresso della Societa’ Italiana di Medicina Estetica (SIME) che ha chiuso i battenti a Roma il mese scorso. “Cominciano ad accumularsi evidenze scientifiche che suggeriscono una possibile correlazione tra uso di creme con filtri solari ad elevata protezione (SPF 50+) e carenza di vitamina D”, ha detto il presidente della SIME Emanuele Bartoletti ad un simposio su questo argomento. “Ma rimane ancora controverso il ruolo dei filtri solari nell’influenzare i livelli di vitamina D”, ha aggiunto. “Sembra un paradosso ma l’Italia, Paese baciato dal sole, e’ anche uno di quelli con la maggior prevalenza di carenza di vitamina D in Europa”, ha sottolineato Domenico Centofanti, vicepresidente SIME. “Esporsi al sole almeno per 20 minuti a giorni alterni aiuta a ‘ricaricare’ l’organismo di vitamina D; tenendo pero’ presente che la pelle delle mani o del viso e’ meno ‘efficiente’ di quella del tronco nel produrre vitamina D”, ha aggiunto. Ma i medici consigliano giustamente di non esporsi al sole senza aver prima applicato sulla pelle una crema con filtro solare. “Di recente – ha ricordato Centofanti – e’ stato pubblicato un documento sull’effetto dei filtri solari sulla vitamina D. Scopo di questo studio era quello di valutare l’effetto di una protezione solare SPF50+ sulla produzione di vitamina D cutanea e sui livelli circolanti di 25(OH)D3 (la vitamina D trasformata in forma attiva dal fegato) in base alle diverse aree superficiali del corpo (BSA, body surface area)