Il 58% delle nuove medicine non è più efficace di quelle vecchie

(da DottNet)   Oltre metà dei farmaci introdotti sul mercato in Germania negli ultimi anni, quasi tutti approvati dall’autorità europea, non hanno prove di maggiori benefici per i pazienti rispetto alle terapie ‘vecchie’. Lo afferma uno studio dell’agenzia tedesca IQWiG (Institute for Quality and Efficiency in Health Care), secondo cui le regole usate per l’approvazione andrebbero cambiate.  I ricercatori hanno valutato 216 farmaci che sono entrati sul mercato tra il 2011 e il 2017. Solo per 54 di queste, scrivono gli autori, ci sono prove evidenti di maggiori benefici rispetto alle terapie tradizionali, mentre in 35 casi il beneficio è risultato maggiore ma di poco o non quantificabile. Per 125 farmaci, il 58%, non ci sono invece prove di maggiori benefici.  In particolare i farmaci neurologici o psichiatrici sono migliori dei precedenti solo in un caso su 18, mentre quelli per il diabete in 4 su 24. “Gli enti regolatori dovrebbero diventare meno tolleranti sui programmi di sviluppo accelerato dei farmaci – concludono -, e invece chiedere prove robuste da test clinici di lungo termine e sufficientemente grandi per provare sicurezza ed efficacia. Le decisioni sul rimborso e sul prezzo dovrebbero evitare inoltre di incentivare benefici marginali o basati su evidenze incerte per i pazienti”.