Smettere di fumare dopo un evento cardiovascolare riduce notevolmente il rischio di recidive e la mortalità da tutte le cause
(da Cardiolink) Questo studio ha analizzato la relazione tra l’interruzione dell’esposizione tabagica e il rischio di recidive e di mortalità in pazienti con un precedente evento cardiovascolare. Nello studio sono stati inclusi 4673 pazienti che avevano avuto un evento cardiovascolare nei precedenti 12 mesi; l’età media era di 61 ± 8.7 anni. Tra i pazienti arruolati, un terzo dei soggetti fumatori aveva interrotto l’esposizione tabagica dopo il primo evento. Durante il follow-up, di durata mediana pari a 7.4 (3.7–10.8) anni, 794 pazienti sono deceduti e 692 hanno presentato recidive cardiovascolari. Rispetto ai pazienti che avevano continuato a fumare, quelli che avevano interrotto l’esposizione tabagica hanno mostrato un minor rischio di recidive cardiovascolari (HR 0.66, 95% CI 0.49–0.88) e di mortalità da tutte le cause (HR 0.63, 95% CI 0.48–0.82). Inoltre, i pazienti che avevano smesso di fumare vivevano in media 5 anni di più e presentavano gli eventi cardiovascolari 10 anni più tardi. Un miglioramento della sopravvivenza è stato osservato anche nei pazienti che avevano avuto il primo evento ad un’età > 70 anni, nei quali la sopravvivenza è risultata paragonabile a quella di ex-fumatori o non fumatori. Pertanto, smettere di fumare dopo un evento cardiovascolare, indipendentemente dall’età del primo evento, riduce significativamente il rischio di recidive e la mortalità cardiovascolare. In particolare, la riduzione del rischio cardiovascolare è più marcata di quella osservata con qualunque altro trattamento farmacologico dei fattori di rischio, per cui dovrebbe essere considerato un obiettivo fondamentale del trattamento di tutti i pazienti vasculopatici.
(Van den Berg MJ et al. Am Heart J. 2019 Jul;213:112-122. doi: 10.1016/j.ahj.2019.03.019..)