Si è sempre in tempo per cominciare a fare attività fisica
(da Univadis) Essere fisicamente attivi durante la vita adulta si associa a migliori funzioni cognitive in età avanzata. L’effetto favorevole dell’attività fisica sulla performance cognitiva e sulla memoria verbale è riscontrabile anche su chi non è attivo, ma lo diventa, indipendentemente dall’età a cui ciò accade. Il livello di attività fisica non risulta determinante, al contrario l’effetto è più forte se l’attività fisica è mantenuta a lungo nel tempo.
Perché è importante L’attività fisica è stata proposta come fattore di rischio modificabile della demenza e del declino cognitivo nell’anziano. I risultati suggeriscono che gli adulti inattivi vanno incoraggiati a essere più attivi a qualunque età e che gli adulti attivi vanno spronati a mantenersi attivi per avere una migliore funzione cognitiva in vecchiaia.
Come è stato condotto lo studio Sono stati presi in esame 1.417 soggetti nati nel 1946 arruolati nel National Survey of Health and Development Study condotto in Gran Bretagna. Sulla base dei questionari somministrati a 36, 43, 53, 60–64 e 69 anni, ogni partecipante è stato classificato come: non attivo, moderatamente attivo (attività fisica 1-4 volte al mese), maggiormente attivo (attività fisica 5 o più volte al mese). Nella visita eseguita a 69 anni sono stati valutati lo stato cognitivo, la memoria verbale e la velocità di elaborazione del partecipante. Si è andati a determinare la relazione tra l’attività fisica e la funzione cognitiva in età avanzata.
Risultati principali Essere fisicamente attivi, in qualunque momento della vita adulta, si associava a migliori capacità cognitive a 69 anni. L’effetto sullo stato cognitivo e sulla memoria verbale era simile per chi era risultato attivo in qualche momento della vita adulta, non importa a che età, ed era simile per chi risultava moderatamente attivo o maggiormente attivo. L’associazione tra attività fisica e migliore stato cognitivo era più forte per chi era stato attivo più a lungo nel corso dell’età adulta. La correzione dell’analisi statistica per fattori come le capacità cognitive nell’infanzia, la posizione socioeconomica durante l’infanzia e il livello di istruzione attenuava molto le associazioni, che, tuttavia, rimanevano statisticamente significative.
(James SN, Chiou YJ, et al. Timing of physical activity across adulthood on later-life cognition: 30 years follow-up in the 1946 British birth cohort. Neurol Neurosurg Psychiatry 2023 Feb 22. doi:10.1136/jnnp-2022-329955)