Coronavirus, da ENPAM e Governo misure d’emergenza per dentisti in zona rossa

(da Odontoiatria33)   L’ENPAM ha approntato misure d’emergenza per i medici e gli odontoiatri che lavorano o abitano nella zona rossa del Covid-19.In una nota informa che ai medici e ai dentisti che svolgono esclusivamente la libera professione e che in questo periodo non possono lavorare, l’Ente erogherà un sussidio sostitutivo del reddito come previsto nei casi di calamità naturale.   “Il diritto –viene spiegato- scatterà per i liberi professionisti della zona rossa o, se posti in quarantena dall’autorità sanitaria, anche fuori da tale perimetro”.“Nel caso si ammalassero e la patologia si protraesse nel tempo –spiegano da ENPAM- dal trentunesimo giorno scatterà l’assegno per malattia, recentemente introdotto dall’Ente, pari all’80 per cento del reddito”.  Tra le agevolazioni approvate anche la sospensione dei contributi previdenziali. L’ENPAM, si legge nella nota, “applicherà le norme di legge emergenziali che saranno previste dallo Stato. L’ente dei medici e dei dentisti in questo momento sta seguendo l’iter per assicurare una reazione tempestiva”.   Intanto anche il Governo ha approvato delle prime misure economiche a sostegno delle attività presenti nelle “zone rosse”, la sospensione dei versamenti delle imposte, delle ritenute e degli adempimenti tributari, che dovranno essere effettuati in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo. La sospensione riguarda anche le cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e quelli conseguenti ad accertamenti esecutivi. I sostituti di imposta aventi sede legale o operativa in tali comuni non operano le ritenute alla fonte per lo stesso periodo di sospensione. Infine, va ricordato che il Governo ha concordato con l’Abi la sospensione temporanea delle rate dei mutui e dal Mef si prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro.

Covid-19, Enpam pagherà oneri a medici in quarantena.

I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta affetti dal coronavirus o in quarantena riceveranno dall’Enpam il ristoro degli oneri sostenuti per essere sostituiti. Il ministro del lavoro Nunzia Catalfo ha lasciato agli enti di previdenza dei professionisti la facoltà di agire nell’emergenza. Enpam ristorerà inoltre i mancati redditi dei medici di continuità assistenziale e 118 non in condizione di lavorare.
L’annuncio è stato dato dal presidente della Fondazione Alberto Oliveti, che è anche presidente dell’Adepp, associazione degli enti di previdenza privati. Oliveti risponde così anche a una lettera scritta dai presidenti d’Ordine di Lodi Massimo Vaiani e Milano Roberto Carlo Rossi i quali avevano chiesto ad Enpam la richiesta di sospendere i contributi previdenziali in quota A ai medici sostituiti nelle zone “rosse” e di sostenere i colleghi in “quarantena” ed anche i medici fiscali per i quali nelle regioni del Nord Inps ha sospeso le visite di controllo domiciliare, abbattendone lo stipendio. Per i medici fiscali a ieri sera era in corso una riunione in Enpam. Ai medici e ai dentisti liberi professionisti puri la Fondazione invece erogherà un sussidio sostitutivo del reddito e in caso di malattia dal 31° giorno scatterà l’assegno pari all’80 % del reddito. Sulla sospensione dei contributi previdenziali, «Enpam applicherà le norme di legge emergenziali che saranno previste dallo Stato».

Covid-19, che fare se un paziente sospetto si presenta in studio. Ecco le indicazioni pratiche

(da Doctor33)   D’accordo, ai cittadini che sospettassero di essere colpiti dal coronavirus Wuhan si dice di non recarsi ai Pronto soccorso o negli ambulatori della Asl e di telefonare da casa al proprio medico di famiglia o al numero 1500 del Ministero della Salute per avere istruzioni. Ma che fare se si presenta in studio un paziente ignaro, con sintomi influenzali, che dieci giorni prima è stato in Cina, o in un qualsiasi altro paese “a rischio” incluso purtroppo il nostro in certe aree? Per chi non è addentro alle linee guida igienistiche o è rimasto spiazzato dal susseguirsi di decreti e relativi suggerimenti, la risposta corretta è, volendo, un colpo di scena vero e proprio. Ed è contenuta in un prezioso video tutorial interattivo dedicato ai medici di famiglia, pediatri e specialisti convenzionati Asl disponibile sia sul sito dell’Ordine dei Medici di Roma sia al link https://covid19.nume.plus/#home.
Come ha del resto annunciato di voler fare l’Ordine dei Medici di Milano, l’Ordine di Roma guidato da Antonio Magi ha provato a dare delle risposte ai medici liberi professionisti che dovessero gestire casi sospetti di coronavirus e a rischio contagio nei propri locali. Il tool esemplificativo del video tutorial è suddiviso in quattro sezioni: Info, Caso Clinico che indica come comportarsi in caso di sospetto N-Cov-2 (o Covid-19).
La prima sezione, Info, cerca di dare le risposte alle domande più comuni che vanno dalla pericolosità del nuovo virus, alla diffusione, fino alla durata del periodo d’incubazione. Nella seconda sezione, il Caso Clinico, attraverso l’animazione e l’interazione si impara come comportarsi in caso di sospetto Coronavirus con febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Di scena, un paziente-tipo che teme di aver contratto l’influenza di fronte a un medico che non dispone di mascherina o di kit di protezione, la situazione che purtroppo in questa fase è la più probabile da incontrare e non è stata normata in modo specifico. Tutta la parte relativa al caso clinico è corredata di test e soluzioni per aiutare il medico. Ci sono poi i Contatti sezione dove si trovano i siti web istituzionali e utili da contattare per maggiori informazioni, e i Credits. “Vista la particolarità della situazione e in un’ottica di collaborazione nazionale”, l’Ordine dei medici di Roma è disponibile a offrire il video a chiunque fosse interessato per darne maggiore diffusione possibile.
Sempre sul coronavirus, la Segreteria organizzativa del sindacato Smi ha predisposto una speciale sessione sul sito http://www.sindacatomedicitaliani.it comprendente il repertorio normativo dove sono riportati in ordine documenti di valenza nazionale e regionale.

Dossier sanitari, da Garante privacy sanzione 30 mila euro per accesso indebito

(da Doctor33)   È costata 30 mila euro la “sbirciatina” da parte di colleghi “curiosi”, dei dossier sanitari di dipendenti in cura presso l’ospedale sanzionato per non aver impedito che ciò accadesse. La sanzione è stata comminata dal Garante della privacy per tre violazioni di dati personali, comunicate all’Autorità dallo stesso ospedale a conclusione di normali controlli periodici. “In un caso – spiega una nota del Garante – l’accesso era stato effettuato con le credenziali di un medico che aveva lasciato incustodita la propria postazione; negli altri due casi uno specializzando e un tecnico radiologo erano entrati nel dossier sanitario dei loro colleghi. In tutti e tre gli episodi risulta accertato, per stessa ammissione dell’azienda ospedaliera, che gli accessi erano stati effettuati non per erogare prestazioni mediche, ma per esclusive ragioni personali, descritte dall’azienda come “mera curiosità”.
Secondo il Garante, fatti i dovuti accertamenti “le misure tecniche e organizzative adottate dall’ospedale, a tutela del dossier sanitario aziendale, non si erano dimostrate idonee ad assicurare una adeguata tutela dei dati personali dei pazienti e a proteggerli da trattamenti non autorizzati, determinando così un trattamento illecito di dati. La violazione avrebbe potuto essere evitata se l’azienda avesse semplicemente osservato le Linee guida in materia di dossier sanitario, emanate dal Garante nel 2015, prevedendo che l’accesso al dossier sanitario fosse limitato al solo personale sanitario che interviene nel processo di cura del paziente ed avesse prestato particolare attenzione nell’individuare i profili di autorizzazione e nella formazione del personale abilitato. L’adozione preventiva di tali misure, anche alla luce dei principi di protezione dati fin dalla progettazione (privacy by design) e per impostazione predefinita (privacy by default), costituisce oggi, per effetto delle disposizioni contenute nel Regolamento Ue 679/2016, un preciso dovere per i titolari del trattamento”. L’ospedale ha poi avviato una “revisione delle procedure d’accesso ai dossier sanitari” ma il garante ha comunque imposto di “completare tale operazione entro 90 giorni e per gli illeciti commessi ha applicato una sanzione di 30.000 euro”.
Il Garante ha inoltre reso noto di aver pianificato le ispezioni per il primo semestre 2020 e riguarderà, in particolare, gli enti pubblici che si occupano della cosiddetta “medicina di iniziativa” e le società multinazionali del settore farmaceutico e sanitario. Ulteriori accertamenti riguarderanno anche i trattamenti di dati effettuati dagli intermediari che operano nell’ambito della fatturazione elettronica, dalle società che gestiscono banche dati reputazionali e dalle società di food delivery. Le altre ispezioni programmate dal Garante saranno indirizzate a verificare il rispetto delle norme nel rilascio di certificati tramite l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, nell’attività di marketing, nell’e-banking, nella gestione delle carte di fedeltà, nell’uso di software per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite (il cosiddetto “whistleblowing”), nelle violazioni della sicurezza dei dati (data breach), sia nel settore pubblico che privato.

Coronavirus, attivato il test diagnostico per SARS CoV -2 presso il Laboratorio di Virologia del Centro Servizi dell’AUSL Romagna

Al Laboratorio Unico del Centro Servizi dell’AUSL Romagna, con sede a Pievesestina di Cesena, è stato attivato, come annunciato dalla Regione Emilia Romagna, il test diagnostico per l’analisi dei tamponi per la presenza del coronavirus, a cura del Laboratorio di Virologia.

Si tratta di un Laboratorio ad alta specializzazione, dotato delle attrezzature e delle professionalità necessarie e che fa capo all’Unità Operativa di Microbiologia diretta dal professor Vittorio Sambri.

Sono stati a tal fine acquisiti con procedure d’urgenza i reagenti specifici ed è stata attivata l’organizzazione dei percorsi diagnostici dedicati. Una novità che rappresenterà un aiuto importante per il tempestivo accertamento della diagnosi da coronavirus.

Va a questo fine precisato che l’effettuazione del campione è appropriata nei soggetti che abbiano avuto un “contatto stretto” –  vicinanza prolungata e con contatto fisico o a distanza minore di un metro e mezzo – con un paziente positivo, entro i 14 giorni precedenti e qualora il soggetto abbia sintomi (tosse, febbre, polmonite).

Certificati di malattia ai lavoratori dipendenti

Al fine di agevolare le misure cautelative per  evitare la diffusione del corona virus, si chiede ai Medici di Medicina Generale e in genere ai Medici certificatori di malattia, all’atto della compilazione dei certificati di malattia dei soggetti interessati, di apporre chiaramente in DIAGNOSI se si tratta di QUARANTENA, ISOLAMENTO FIDUCIARIO, FEBBRE CON SOSPETTO di CORONA VIRUS, o in alternativa il codice V29.0 corrispondente a quarantena obbligatoria o volontaria, sorveglianza attiva, etc..
Conseguentemente i medici INPS, in seguito ad indicazioni dalla Direzione Generale, sede per sede, metteranno una ESENZIONE dalle visite fiscali per tale tipo di diagnosi.
Attualmente le visite fiscali in Regione sono bloccate fino al giorno 08/03/20

 

Grazie per la collaborazione
A disposizione per ogni chiarimento
Dott.ssa Lucia Zanardi

Lucia Zanardi
DIREZIONE PROVINCIALE BOLOGNA
Responsabile Ufficio Medico Legale, Certificati Medici

 

1 140 141 142 143 144 220