Alimentazione errata: il 44% degli adolescenti ha problemi di carie
(da Odontoiatria33) In Italia, secondo dati diffusi da SIOI rilevati da una recente ricerca, il 3% dei bambini sotto i 2 anni è affetto da carie e questa percentuale sale al 15% nei bambini di 4-5 anni, fino ad arrivare a 12 anni a una prevalenza del 44%. La carie è attualmente una delle patologie croniche più diffuse al mondo: dieta ricca di zuccheri, scarso livello di igiene orale e predisposizione dell’ospite, i fattori “predisponenti”. Proprio per il considerevole impatto che la carie ha sulla qualità di vita dei piccoli pazienti, la prevenzione è fondamentale partendo da sane abitudini alimentari cominciando dall’evitare l’assunzione frequente di cibi e bevande zuccherate, sottolinea il presidente SIOI Luigi Paglia (nella foto) che, ricordando come questi siano tra i temi del prossimo Congresso Nazionale SIOI, aggiunge: “Sensibilizzate i vostri pazienti genitori a fare attenzione a quanto zucchero è presente nella dieta dei loro bambini: una corretta educazione al gusto caratterizzerà anche le sue abitudini e la sua salute da adulto”.“I nostri bambini –continua il presidente SIOI- sono tra i più grassi d’Europa: il 42% dei maschi e il 38% delle femmine è obeso o in sovrappeso (sono gli ultimi dati della Childhood Obesity Surveillance initiative, 2015-17); l’Italia si pone al quarto posto al mondo per obesità infantile. Chi è obeso sin da bambino lo è spesso anche da adulto: aumenta quindi la probabilità di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare (ipertensione, malattie coronariche, tendenza all’infarto) e condizioni di alterato metabolismo, come il diabete di tipo 2. Secondo lʼOMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il consumo di zuccheri aggiunti non dovrebbe superare il 10% del fabbisogno giornaliero nei bambini di età compresa fra 2 e 9 anni”. In tema di errata alimentazione il dito viene puntato sugli zuccheri aggiunti, ovvero quelli che non sono una componente naturale degli alimenti ma che sono addizionati dall’industria alimentare nei dannosi succhi di frutta e bibite, ma anche in prodotti insospettabili come alimenti preconfezionati e precotti (bastoncini di pesce, crackers, pane per hamburger, prosciutto cotto, sughi e salse) per migliorarne il sapore e la consistenza. Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) è bene evitare di aggiungere zuccheri agli alimenti nei bambini al di sotto dei 2 anni e limitare il consumo di zuccheri aggiunti entro il 10% del fabbisogno calorico giornaliero nei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni.L’Associazione Americana di Cardiologia (AHA) consiglia di ridurre ulteriormente le dosi limitando lo zucchero ad un massimo di 25 grammi al giorno (circa 6 cucchiaini) in bambini e ragazzi di età compresa tra i 2 e i 18 anni, eliminandolo completamente in bambini al di sotto dei 2 anni.Queste raccomandazioni riguardano solo monosaccaridi (glucosio e fruttosio) e disaccaridi (saccarosio) aggiunti ad alimenti e bevande nonché gli zuccheri naturalmente presenti in miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati di succhi di frutta. Non sono inclusi gli zuccheri presenti nella frutta fresca e nei vegetali o, ancora, quelli naturalmente presenti nel latte, poiché non vi sono evidenze di effetti avversi legati alla loro assunzione.
I consigli SIOI per ridurre l’assunzione di zucchero nel bambino “E’ fondamentale saper scegliere bene il cibo da dare ai nostri bambini”, dice il presidente Paglia che nello specifico consiglia ai genitori di:
– prediligere cibi freschi (frutta e verdura di stagione non passate né frullate) e cereali integrali;
– evitare gli zuccheri industriali;
– ridurre drasticamente il consumo di bevande zuccherate;
– non zuccherare gli alimenti;
– non considerare lo zucchero “il premio” con cui ricompensare il bambino;
– prestare attenzione a non cadere nella trappola degli slogan “senza zuccheri aggiunti”;
– pianificare la spesa in modo consapevole per assicurarsi di non acquistare prodotti ricchi in zuccheri;
– dare il buon esempio adottando essi stessi corrette abitudini alimentari;
– prestare molta attenzione all’igiene orale del bambino