QUESTIONARIO LIBERA PROFESSIONE: SCADENZA 15 MAGGIO p.v.

AI PRESIDENTI DEGLI OMCEO
LORO E-MAIL
Egregi Presidenti,
il Comitato Centrale della FNOMCeO ha ritenuto di particolare rilevanza attivare un’Area strategica sulla Libera Professione il cui referente è l’amico Presidente dell’OMCeO di Imperia, Francesco Alberti, al fine di un approfondimento su questa specifico ambito di esercizio professionale sia riguardo all’entità dei colleghi impegnati che delle peculiarità dello specifico ambito giuridico professionale interessato.
In tal senso il collega Alberti e l’Area strategica di riferimento hanno ritenuto di predisporre un breve questionario, del quale si allega link, da diffondere per il tramite dei Vostri canali di comunicazione al fine di una disamina della situazione attuale della Libera Professione attraverso la raccolta delle risposte fornite dai colleghi.
I dati raccolti potranno costituire una base di partenza per proseguire nel lavoro di definizione di strategie volte al miglioramento assistenziale a tutela della salute dei cittadini.


Sono certo di poter contare sulla Vostra collaborazione.
Cordiali saluti
Filippo Anelli

Oliveti: monitoriamo pensionamenti. Ma motivazione passa dalla fiducia nel medico della persona

(da enpam.it)   L’Enpam monitora il malessere da burnout manifestato dai medici italiani.  “L’attuale situazione sta portando a molti prepensionamenti che vanno a impattare anche sulla cosiddetta gobba previdenziale che avevamo già scontato nei nostri interventi di riforma.  Stiamo quindi tenendo sotto controllo questa tendenza”, ha detto il presidente dell’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri Alberto Oliveti, intervenendo oggi alla conferenza nazionale sulla Questione medica della Fnomceo. Nel suo intervento “Gobba pensionistica-prepensionamento”, Oliveti ha commentato i dati della ricerca condotta dall’Istituto Piepoli che denuncia la sofferenza di una categoria in cui il burnout incide pesantemente, con un terzo dei medici ­– giovani compresi – che vorrebbe andare in pensione.   “Il capitale umano – ha proseguito Oliveti – è la risorsa più importante, strategica ed è una leva di sviluppo anche dei modelli organizzativi. La nuova sanità si sta centrando sul nuovo modello organizzativo di assistenza sanitaria di base, perché i sistemi sanitari funzionano quando funziona l’assistenza di base. Questa deve essere capillare nei servizi erogati per rispondere ai bisogni di salute della popolazione tramite un’adeguata presa in carico della comunità di riferimento con modelli organizzativi basati su team multidisciplinari e multiprofessionali, supportati da tutta la tecnologia che si può avere”.  “I modelli organizzativi sono fondamentali, ma il medico della persona, della famiglia, della comunità, non può essere sostituito dalla medicina della famiglia e della comunità – ha affermato il presidente dell’Enpam – . Se chiediamo ai cittadini di optare per un difensore di fiducia oppure per un difensore d’ufficio è evidente quale sarebbe la scelta. E qui stiamo parlando di difesa della salute, di un diritto costituzionale individuale oltre che un interesse collettivo. Il diritto alla scelta del medico di fiducia da parte del cittadino credo quindi sia fondamentale nel momento in cui stiamo valutando anche ottiche di sistema – ha aggiunto Oliveti – . Dal canto suo, il medico porta con sé professionalità, un bagaglio di conoscenze, competenze, attitudini, abilità sostanzia la finalità della salute della persona con un esercizio indipendente della professione. Per questo deve essere incentivato professionalmente, perché come l’acqua per una pianta, anche per la componente umana ci vuole la motivazione”.

Incombe la minaccia di una ipocondria da Covid

(da DottNet)   Incombe la minaccia di una nuova forma di ipocondria, quella da Covid. Per combatterla, unitamente a un percorso di cura specialistico nei casi più gravi, “alcuni accorgimenti possono concorrere a disinnescare l’escalation nelle manifestazioni compulsive dei sintomi e a ridimensionarne il peso: basta fare riferimento ai grandi fenomeni del passato come la peste, la Spagnola o la prima guerra mondiale: questo modo di parlare agli italiani rischia di rendere le persone più sensibili invece di responsabilizzare e rendere più attivi i comportamenti che possono limitare la diffusione del virus”.     A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società italiana di psichiatria (Sip). Gli psichiatri sottolineano poi che è “fondamentale anche evitare di parlare solo di malattie e timori, perché ciò non fa altro che alimentare l’ansia, e ridurre i controlli diagnostici superflui e ingiustificati”. “Tanto la prenderemo tutti”: questo è il refrain che si sente ripetere. “Dire che il Covid ci sta trasformando in una società di malati non è vero – evidenziano in una nota Massimo di Giannantonio, ed Enrico Zanalda, co-presidenti Sip – ma di ipocondriaci è un pericolo concreto.  Il fatto che ogni giorno possiamo scontrarci con un problema sanitario che ci riguarda personalmente o indirettamente, è ormai presente nel vissuto di tutti noi e rischia di alterare e condizionare la percezione della malattia, interpretando in modo esagerato sensazioni di pericolo e malessere, con importanti ripercussioni dal punto di vista psichico”. Gli esperti mettono quindi in guardia sull’impatto che la quarta ondata da variante Omicron rischia di avere sulla salute psicofisica degli italiani.

1 155 156 157 158 159 466