Accademia di Medicina Tradizionale Cinese a Forlì

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

L’Accademia di medicina cinese si è recentemente trasferita da Bologna  a Forlì, come è stato riferito da il Resto del Carlino del 25 luglio. La sede si trova presso il poliambulatorio Kripton, dove si svolgono le lezioni frontali e la didattica ambulatoriale. I corsi triennali sono aperti solo ai medici. Caratteristica distintiva della nostra scuola è la possibilità di frequentare gli ambulatori didattici in piccoli gruppi di 2-3 colleghi. Poter contattare direttamente casi clinici reali rende l’apprendimento più rapido ed efficace. Non si tratta di acquisire solamente una tecnica terapeutica, ma una vera e propria medicina, non alternativa ma perfettamente integrabile nell’ambito della medicina moderna. Lo dimostrano le esperienze ospedaliere portate avanti nei centri di analgesia di Forli, Cesena e Rimini dal momento che l’agopuntura è entrata nei LEA regionali. Tali centri vedono come protagonisti nostri allievi, che continuano a mantenere un costante contatto con la nostra scuola.

Si tratta di una medicina caratterizzata da un procedimento diagnostico che ha, come prospettiva, la globalità della persona (“si cura il malato, non la malattia”). La terapia si basa sull’impiego dell’agopuntura e della fitoterapia; quest’ultima, molto praticata in Cina, viene particolarmente proposta dalla nostra scuola, perché sorprendentemente efficace anche in alcune patologie organiche, come l’endometriosi, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, sempre rispettando i canoni della medicina moderna. In linea di massima l’agopuntura, coadiuvata dalla fitoterapia nei casi più difficili, trova la sua applicazione nell’ambito delle cefalee, sia emicraniche sia muscolo-tensive, nelle sindromi reumatiche, nelle lombalgie, nelle patologie definite come psicosomatiche e funzionali, nell’incremento delle difese immunitarie.

Cerco di convincere tutti gli interessati che la medicina cinese è accessibile tramite una didattica semplice e razionale. Mantengo vivo lo scopo di continuare a formare medici esperti in materia perché questo patrimonio culturale non vada perso, ma sempre più diffuso e valorizzato.

Propongo, quindi, ai colleghi desiderosi di apprendere questa medicina la possibilità di un salto qualitativo culturale, un arricchimento graduale ma entusiasmante della propria professionalità. L’invito è particolarmente rivolto ai colleghi del nostro Ordine.

Giorgio Di Concetto

giorgio.diconcetto@libero.it

 

 

 

 

Via il dolore con l’agopuntura, pagherà il Servizio sanitario regionale

Il via libera dalla Giunta di viale Aldo Moro. Sarà erogabile solo in certi casi.
(da Repubblica Bologna) L’agopuntura per l’anestesia sarà a carico del Servizio sanitario regionale poiché entrerà nelle linee guida regionali per l’erogazione di prestazioni di medicine non convenzionali. E’ quanto stabilisce una delibera di Giunta approvata dalla  commissione Politiche per la salute.
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La Conferenza Stato-Regioni regolamenta la formazione in Medicina Complementare

Il 7 Febbraio 2013 sono stati certificati dalla Conferenza Stato-Regioni i criteri per la formazione sulle medicine complementari dei medici. L’ accordo ha una portata storica poiché, in mancanza di una legge di regolamentazione nazionale della professionalità dei medici esperti in Medicine Complementari di fatto, una volta recepita dalle singole regioni, ha l’ equivalenza di una legge dello Stato.  (per consultare il documento ufficiale cliccare qui)

Si stima che oltre dieci milioni di cittadini facciano riscorso alle medicine complementari ogni anno in Italia.

 

Le discipline di Medicina Complementare, detta anche Non Convenzionale, uffiicialmente riconsciute su tutto il territorio nazionale sono ora tre:
1) Omeopatia e discipline affini (antroposofia e omotossicologia), basate sulla prescrizione di medicinali registrati nel nostro paese come “omeopatici”
2)  Agopuntura
3) Fitoterapia.
Gli Ordini dei Medici dovranno istituire registri per l’ iscrizione dei medici che le praticano e che hanno titolo per qualificarsi esperti (il nostro Ordine dei Medici a degli Odontoiatri di Forlì-Cesena aveva già istituito questo Registro quasi deici anni fa, vedi sotto).
Dal 2015, con la fine del regime transitorio, i medici abilitati all’ esercizio professionale di tali discipline dovranno dimostrare di avere un curriculum formativo maturato a livello universitario tramite un master di formazione specifica, oppure di aver completato un iter triennale di formazione presso una scuola privata accreditata per un monte orario complessivo di 500 ore di formazione, di cui 100 di pratica clinica e 400 di lezioni, il 30% delle quali possono essere erogate in FAD (formazione a distanza). A breve la Conferenza Stato-Regioni dovrebbe occuparsi anche della formazione in materia dei veterinari e dei farmacisti.
Commento al provvedimento del Dott. Fabio Balistreri, Coordinatore della Commissione Medicine Non Convezionali:   Dal Maggio 2003  il nostro Ordine ha istituito il Registro per le Medicine Non Convenzionali, che attualmente conta 66 iscritti. Siamo stati i primi nella nostra regione e fra i precursori in Italia. Organizzammo incontri di informazione fra medici ed incontri pubblici a cui parteciparono medici di ogni disciplina, l’ AUSL locale e le associazioni dei malati. Condividemmo allora i concetti espressi in campo nazionale ed internazionale. A Terni il 18 maggio 2002 il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), viste la Risoluzione n. 75 del Parlamento Europeo del 29 maggio 1997 “L’approccio europeo alle Medicine Non Convenzionali” e la Risoluzione n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4 novembre 1999 “Sullo Status delle Medicine Non Convenzionali”, con l’obiettivo esplicito di “garantire ai cittadini la più ampia libertà possibile di scelta terapeutica, assicurando loro anche il più alto livello di sicurezza e l’informazione più corretta sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine” riconobbe, per il loro rilievo sociale, nove Medicine Non Convenzionali:
•       Agopuntura
•       Medicina Tradizionale Cinese
•       Medicina Ayurvedica
•       Medicina Omeopatica
•       Medicina Antroposofica
•       Omotossicologia
•       Fitoterapia
•       Chiropratica
•       Osteopatia.
Queste nove Medicine Non Convenzionali sono state riconosciute di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo e dell’ odontoiatra in quanto “a tutti gli effetti atto medico” (Linee guida della FNOMCeO sulle medicine e pratiche non convenzionali, approvato a maggioranza a Terni 18 maggio 2002).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la delibera n. WHA56 31 del 28 Maggio 2003, invitava gli Stati membri a formulare e attuare politiche e regolamenti nazionali sulle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali, e a prestare particolare attenzione alla formazione degli operatori:
1) stabilire una registrazione e una licenza per gli operatori;
2) riconoscere il ruolo degli operatori delle MNC nell’assistenza sanitaria primaria;
3) ottimizzare e aggiornare le competenze degli operatori delle MNC;
4) sviluppare le linee guida di formazione per le terapie più comunemente utilizzate;
Il Consiglio d’Europa con la Risoluzione n. 1206 del 4 novembre 1999 dal titolo “L’approccio europeo alle Medicine Non Convenzionali”, dichiarò che:
•   le varie forme di medicina non dovrebbero competere l’un l’altra;
•   è possibile per loro coesistere e completarsi a vicenda;
•   forme alternative o complementari di medicina possono essere praticate da medici di medicina convenzionale, nonché da professionisti ben preparati nelle Medicine Non convenzionali;
•   un paziente può consultare uno o l’altro, sia su consiglio del medico di famiglia sia per suo libero arbitrio;
•   i principi etici dovrebbero prevalere;
•   gli Stati membri dovrebbero modellare il loro approccio sulla base degli esperimenti dei loro vicini e, ove possibile, coordinare la loro posizione rispetto a queste medicine, in base al principio di sussidiarietà
Quindi il Consiglio d’ Europa pur riconoscendo la preminenza della medicina convenzionale o biomedicina (come definita nel 1923 dal Dizionario Medico Dorland), ha affermato la necessità di un riconoscimento delle principali Medicine Non Convenzionali nel senso indicato dalla precedente Risoluzione del Parlamento Europeo. Ha invitato perciò gli Stati membri a regolarizzare lo status di queste Medicine in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei servizi sanitari nazionali.
Nella DECISIONE CONGIUNTA n.1350/2007/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 ottobre 2007 che istituisce un Secondo Programma d’azione comunitaria in materia di Salute (2008-2013) viene deliberato che: “Il programma dovrebbe prendere atto dell’importanza di un’impostazione olistica della sanità pubblica e tenere in considerazione nelle sue azioni, ove appropriato e in presenza o di prove scientifiche o cliniche di efficacia, la medicina complementare e alternativa.”
A suo tempo prendemmo atto del fatto che nell’ elenco iniziale della FNOMCeO erano presenti Chiropratica e Osteopatia che, pur rientrando nel novero delle MNC, sono considerate professioni sanitarie primarie (indipendenti, autonome e distinte dall’area medica), sono regolamentate diversamente e possono essere esercitate da non-medici che hanno seguito il percorso formativo stabilito a livello internazionale per cui non le includemmo più nel nostro registro.
La risoluzione attuale di regolamentare solo 3 MNC ( Agopuntura,Omeopatie e Fitoterapia ) sinceramente mi lascia un po’ perplesso., l’ ABC della epistemologia afferma che da un punto di vsta epistemologico ogni episteme è uguale a un altro. Ergo come si fa a creare una sorta di apartheid tra le tre MNC e il resto ?  Non si pensi che le tre suddette siano le più “sdoganate” a livello “scientifico” e quindi le uniche da tenere in considerazione.

Intervista al Sen. Daniele Bosone

Vice Presidente della Commissione Sanità del Senato e relatore del disegno di legge unificato sulle Medicine Non Convenzionali

Nell’attuale legislatura, la XVI, il neurologo Daniele Bosone, Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, è il relatore del disegno di legge unificato di regolamentazione delle Medicine Non Convenzionali

 

Domanda:
Sen. Bosone cosa è un disegno di legge unificato e qual è il suo compito?
E’ il testo base che ho predisposto, tenendo conto dei contributi derivanti da tutti i quattro disegni di legge presentati sia dal centro-destra che dal centro-sinistra, che opera una sintesi il più possibile agevole per avviare la discussione in Commissione. E’ chiaramente un testo sempre aperto e modificabile con ulteriori emendamenti, ma è già frutto di una prima condivisione.

Domanda:
Dopo le numerose audizioni che si sono tenute innanzi alla Commissione Sanità, qual è il suo orientamento e qual è l’orientamento della Commissione?
Il mio pensiero è che sono ormai più che maturi i tempi per discutere definitivamente il testo e mandarlo in Aula, ovvero di avere l’onestà intellettuale di dire da parte della maggioranza di centro-destra che vi è una pregiudiziale ideologica per cui non se ne fa nulla. Ritengo  che adottare soluzioni  “intermedie” tipo approvare un disegno di legge sulle MNC che regoli solo l’agopuntura lasciando fuori, ad esempio, l’omeopatia non avrebbe assolutamente alcun senso.  Tra l’altro è un disegno di legge puramente “ordinamentale e regolatorio” che non comporta alcun aggravio per le casse dello Stato.

Domanda:
Di fronte al fatto che la Commissione Europea ha finanziato un programma pluriennale di ricerca sulle MNC nell’ambito del Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Unione Europea, è possibile secondo lei che la Commissione Europea possa aprire nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione visto che l’Italia non ha ancora recepito la Direttiva del 2006 inerente la registrazione dei medicinali omeopatici e antroposofici?
E’ sicuramente una possibilità. L’Italia mostra sicuramente un ritardo colpevole, probabilmente anche culturale. Vi è ancora un pregiudizio che può interrogare il mondo scientifico. Ma le Istituzioni devono essere “laiche” e trattare le questioni per quelle che sono, senza farsi domande “filosofiche”, in modo pragmatico e intellettualmente onesto, applicando le normative e cercando di regolamentare fenomeni socialmente e culturalmente vasti, profondi e in aumento come quello delle Medicine Non Convenzionali. L’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, ha recepito la Direttiva Europea sulla registrazione semplificata dei medicinali omeopatici e antroposofici, ma vi è un ritardo nell’applicazione. Mi assicurano che tale ritardo applicativo sarebbe solo legato a problemi organizzativi interni in via di soluzione. Spero ciò corrisponda al vero.

Domanda:
La mancanza di una legge quadro nazionale di regolamentazione sulle Medicine Non Convenzionali viola il principio della “doppia  libertà”, di scelta terapeutica del singolo e di cura da parte dei medici. Senatore, si stupirebbe se da parte di pazienti italiani venisse aperto contro l’Italia un ricorso al Tribunale per i Diritti dell’Uomo per violazione dello spirito dell’art. 32 della Costituzione?
Il problema non esiste dal punto di vista della libertà. Ognuno è libero di farsi curare come e da chi vuole. Infatti nessuna prestazione sanitaria delle Medicine Non Convenzionale è vietata. Basta considerare gli oltre undici milioni di italiani che ricorrono all’Agopuntura, alla Medicina Omeopatica, alla Medicina Ayurvedica, Medicina Tradizionale Cinese, Medicina Antroposofica, Fitoterapia, Omotossicologia. Non vanno certo contro la legge. Il problema è: quali garanzie vere per la sicurezza delle cure hanno questi nostri cittadini e quale certezza professionale esiste per i colleghi medici che si formano seriamente per anni all’esercizio delle MNC? Continuiamo a far finta di nulla o cerchiamo di mettere ordine e dare certezze a medici e pazienti? Questo è il cuore del problema. Se non lo risolviamo noi legislatori nazionali, ci penseranno pian piano le singole Regioni. Poi non lamentiamoci della frammentazione del Sistema Sanitario .

Domanda:
Qual è la posizione del Governo nei confronti del disegno di legge di cui lei è il relatore?
Mi pare di cauta collaborazione. Il Ministro Fazio è ben conscio che il problema esiste e che chiudere gli occhi non serve a risolverlo. Per di più, lo ripeto, è un provvedimento a costo zero perché non si sta certo pensando di inserire ora nei Livelli Essenziali di Assistenza nazionali (LEA) questi tipi di cure mediche.

Domanda:
Quali saranno i suoi prossimi passi?
Cercherò ancora di lavorare perché i dubbi legittimi che ancora ci sono fra i colleghi, soprattutto del PDL (ma non solo) si possano positivamente dissolvere, al fine da esaminare il disegno di legge unificato che ho presentato più di un mese fa in Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità e dare risposta ai milioni di concittadini che la aspettano da quasi venti anni, pazienti e professionisti medici. Non mi pare sia più tempo di fare e disfare, anche per la dignità che il Parlamento ancora ha.

Comunicato Sezione Medicine Non Convenzionali

La Protezione Civile ha recentemente stipulato un contratto con la FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati), membro della LMHI (Liga Medicorum Homeopathica  Internationalis), per fornire alla popolazione terremotata il sostegno delle Medicine Non Convenzionali, prima tra tutte l’Omeopatia.

Istituzioni Ordinistiche e Medicine Non Convenzionali

Il consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO),viste la Risoluzione n.75 del Parlamento Europeo del 29 maggio 1997 (29,30-34) e la Risoluzione n.1206 del Consiglio d’Europa del 4 novembre 1999 “Sullo statuto delle medicine non convenzionali”, ha riconosciuto, per il loro rilievo sociale, 9 Medicine Non Convenzionali:

– Agopuntura
– Medicina Tradizionale Cinese
– Medicina Ayurvedica
– Medicina Omeopatica
– Medicina Antroposofica
– Omotossicologia
– Fitoterapia
– Chiropratica
– Osteopatia

Le sopracitate nove Medicine Non Convenzionali sono state riconosciute di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo e dell’odontoiatra in quanto “a tutti gli effetti atto medico” (Linee guida della FNOMCeo sulle medicine e pratiche non convenzionali, Terni 18 maggio 2002)

L’ Ordine dei Medici di Forlì-Cesena ha istituito da sei anni il Registro dei Medici e Odontoiatri praticanti le Medicine non Convenzionali; si coglie l’occasione per invitare i colleghi esperti in MNC, che ancora non l’avessero fatto, a richiedere l’iscrizone al registro utilizzando il modulo disponibile on-line.

Il referente Dott. Fabio Balistreri

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