


Porto d’armi, novità per il rilascio dei certificati medici
(da DottNet) Arrivano importanti novità sul rilascio del porto d’armi dopo il via libera alla nuova norma. E riguardano soprattutto il rilascio del certificato per l’idoneità psico-fisica necessario ai fini dell’ottenimento del porto d’armi. Giova ricordare che secondo la precedente normativa solamente i medici legali delle Asl o anche i medici militari e della Polizia di Stato potevano rilasciare il certificato per il porto d’armi o per l’autorizzazione alla detenzione di armi in casa. Tuttavia nel caso dei medici militari e per quelli della Polizia di Stato il certificato poteva essere rilasciato esclusivamente all’interno delle loro rispettive strutture d’impiego; questo ha limitato la loro competenza al personale in servizio presso la stessa struttura o al massimo ai loro congiunti prossimi, recando invece dei disagi a coloro che hanno dovuto sostenere la visita presso la Asl dovendo rispettare dei lunghi tempi di attesa. Con l’approvazione del decreto legislativo 104/2018, però, questa situazione cambia notevolmente. La prima novità, ad esempio, riguarda una differenziazione tra il certificato rilasciato per l’autorizzazione alla detenzione di armi da quello necessario ai fini del rilascio o del rinnovo del porto d’armi. Nel dettaglio, i semplici detentori di armi possono adempiere all’obbligo di presentazione del certificato medico ogni 5 anni semplicemente presentando un certificato dal quale risulta che “non è affetto da “malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere”. Questo certificato potrà essere rilasciato da: – settore medico legale delle aziende sanitarie locali; – da un medico militare o della Polizia di Stato o del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. In questo caso, quindi, il certificato medico – così come avviene per il rinnovo della patente di guida – potrà essere rilasciato anche da medici in quiescenza o in congedo visto che nel decreto non vengono specificati particolari requisiti sullo stato di servizio. Differentemente per il rilascio del porto d’armi il certificato di idoneità psicofisica potrà essere rilasciato esclusivamente da: – uffici medico-legali; – distretti sanitari delle aziende sanitarie locali o dalle strutture sanitarie militari o della Polizia di Stato; – dai singoli medici della Polizia di Stato, dei vigili del fuoco o da medici militari purché siano in servizio permanente e in attività di servizio. A differenza di quanto accade oggi, quindi, dal 14 settembre prossimo i medici della Polizia di Stato e quelli militari potranno operare anche come professionisti individuali rilasciando il certificato medico per il porto d’armi anche esternamente dalla loro struttura di competenza; tuttavia in questo caso è comunque necessario che i medici siano in servizio attivo o in attività di servizio.

Studio italiano: il mirtillo rosso previene l’influenza
(da DottNet) L’estratto di mirtillo rosso Oximacro permette di prevenire l’influenza. E’ la scoperta del gruppo di ricerca di Virologia del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, in collaborazione con Biochimica e Fisiologia Vegetale. I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista internazionale ‘Frontiers in Microbiology’. L’estratto di mirtillo rosso Oximacro, prodotto dall’azienda Biosfered Srl (già spin off accademico dell’Universita di Torino) “e caratterizzato dal contenuto di proantocianidine di tipo A più elevato sul mercato mondiale” afferma il professore Massimo Maffei, presidente e ceo di Biosfered. “Questa caratteristica, risultato di ricerca e sviluppo tutta italiana, ha già permesso di dimostrare in passato l’elevato potere di Oximacro come antibiotico nei riguardi di Escherichia coli uropatogena e come antivirale per le infezioni da Herpes simplex di tipo 1 e 2” “Le proantocianidine, in particolare quelle dimeriche con legami di tipo A (PAC-A2),presenti nell’estratto di mirtillo rosso Oximacro hanno la capacita di inibire in vitro la replicazione dei virus dell’influenza A e B” conferma il Giorgio Gribaudo, ordinario di Microbiologia e virologo del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. “In particolare, Oximacro interagisce con l’ectodominio dell’emoagglutinina (HA), una glicoproteina presente sulla superficie del virus dell’influenza e necessaria per l’adesione e l’ingresso nelle cellule ospiti, provocando la conseguente perdita di infettività virale”.