La solitudine aumento il rischio di demenza
(da Univadis) La solitudine è un sentimento angosciante che ha un impatto sulla salute e sul benessere degli anziani. Una metanalisi (21 studi; > 600.000 partecipanti) ha mostrato che la solitudine è associata a un rischio aumentato del 31% di sviluppare demenza per tutte le cause (hazard ratio [HR] 1,31 [1,20-1,43]; p<0,001; I2=87,04%). Questa associazione era più forte nei pazienti con malattia di Alzheimer (HR 1,39 [1,29-0,50]; p<0,001; I2=0,01%) o demenza vascolare (HR 1,73 [1,48-2,03]; p<0,001; I2=8,07%). Inoltre, questa associazione persisteva anche dopo il controllo della depressione, dell’isolamento sociale e di altri fattori di rischio modificabili.
Quasi 40mila medici in pensione nel 2025
(da Il Sole 24 Ore Sanità) Da qui al 2030 usciranno dal Servizio sanitario nazionale, per andare in pensione, circa 80mila dei medici attualmente operativi, con un apice della gobba pensionistica che è stato raggiunto già nel 2024 per i medici di medicina generale, e sarà raggiunto nel 2025 per gli ospedalieri e gli specialisti ambulatoriali. Secondo le proiezioni, da qui al 2030 usciranno dal Servizio sanitario nazionale 78.252 dei 227.921 medici che attualmente vi operano. Andranno in pensione 27.568 tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, 43.370 medici dirigenti, 7.414 medici specialisti interni.
Se poi andiamo ad analizzare l”attuale popolazione medica per fasce di età, vediamo che la fascia più “affollata” è quella che va dai 65 ai 69 anni. Questo significa che siamo arrivati all”apice della gobba pensionistica, con molti medici del Servizio sanitario nazionale che stanno andando in pensione. Sono infatti 108.115 i medici pensionandi da 59 a 69 anni, a fronte di 229.625 medici attivi (quasi la metà) e 78.128 medici già pensionati.
Il settore, tra quelli della Pa, è tra quelli che ha dipendenti con l”età più avanzata. Quasi la metà dei dottori in servizio in ospedale e negli studi ha più di 60 anni. È over 60 il 45% degli ospedalieri e il 52% di pediatri e medici di famiglia. Negli anni c”è stato poco turnover, anche a causa di una gestione poco oculata dei posti nelle facoltà di Medicina e nelle specializzazioni. A mancare sono i Medici di medicina generale, che sono passati dai 45.382 del 2013 ai 35.398 al 2024, con un calo netto di 10mila unità. In pratica ogni anno un medico di famiglia su 10 va in pensione.
Dati dell”Ente di previdenza dei medici confermano che dal 2014 al 2023 i trattamenti ordinari, quelli cioè corrisposti in virtù del raggiungimento dei requisiti anagrafici, o contributivi, hanno registrato un”impennata di ben il 257 per cento.
Prime linee guida italiane sull’uso dell’Ai in cardiologia
(da M.D.Digital) La Società italiana di cardiologia (Sic) ha firmato un documento di consenso sull’impiego dell’Intelligenza artificiale (Ai) in cardiologia, sottolineandone l’utilità nella diagnosi precoce di malattie come, per esempio, l’ipertensione o lo scompenso cardiaco e l’impiego per una valutazione più accurata di elettrocardiogrammi ed ecocardiogrammi, ma anche di risonanze magnetiche e Tac, così da diagnosticare e monitorare meglio i pazienti.
Il documento, presentato in occasione del Congresso Sic 2024, prende in esame gli utilizzi di Ai e machine learning in cardiologia, ne sottolinea le grandi potenzialità a partire dal monitoraggio serrato dei pazienti ad alto rischio ricoverati con malattie cardiache: un ampio studio su quasi 16 mila pazienti pubblicato di recente su Nature Medicine, per esempio, ha dimostrato che la mortalità a tre mesi può ridursi del 31% associando l’Ai all’elettrocardiogramma per identificare i casi con una maggiore probabilità di andare incontro a un evento fatale.
“Uno studio su 362 pazienti sottoposti a Ecg prima dell’arrivo in ospedale – osserva Ciro Indolfi, past-president della Sic – ha dimostrato un’accuratezza del 99% nell’identificare i casi più seri, con tempi di valutazione medi di appena 37 secondi, circa quattro volte inferiori a quelli di un medico in carne e ossa, che hanno accorciato ad appena 18 minuti l’intervallo fra l’arrivo in clinica e la procedura di rivascolarizzazione”.
Il documento di consenso sottolinea che l’impiego di algoritmi di machine learning e Ai potrebbe anche migliorare la diagnosi di malattie come l’ipertensione e lo scompenso cardiaco, che potrebbero inoltre essere gestite in maniera più adeguata grazie all’accuratezza dell’Ai nella classificazione del rischio dei pazienti e quindi nella scelta fra le possibili terapie.
Tuttavia, avverte Indolfi, “esistono anche criticità di cui tenere conto utilizzando l’Ai, non solo perché sono necessarie altre e più ampie ricerche per validarne le potenzialità e gli usi nella pratica clinica, ma soprattutto per gli aspetti etici e normativi su cui è necessario riflettere. Molti algoritmi, specialmente quelli basati sul deep learning, operano spesso come “black box” prendendo decisioni sulla base di calcoli complessi da decrittare per un umano, che quindi possono rendere difficile riconoscere eventuali errori o bias. È poi “altrettanto fondamentale interrogarsi sulle modalità di introduzione dell’Ai per definire bene di chi siano le responsabilità di scelte dettate dagli algoritmi: la Fda classifica i prodotti di Ai software come dispositivi medici, il regolamento ‘Ai act’ dell’Unione Europea 2024/1689 impone Ai produttori e agli sviluppatori specifici obblighi e caratteristiche in merito agli usi dell’Ai, per esempio proibendo applicazioni di Ai che potrebbero porre rischi troppo elevati”.
Una guida per l’uso dei medici di famiglia, vademecum realizzato dalla Fimmg di Roma
(da www.corriere.it) Anche il medico di famiglia va “usato” bene. Dovrebbe essere interpellato dal cittadino in modo appropriato e non per ottenere servizi che esulano dalle sue competenze, esempio un certo tipo di certificati, la prescrizione per un ricovero ospedaliero, una ricetta che il professionista non è d’accordo di rilasciare in scienza e coscienza. È piuttosto frequente invece che i nostri più diretti interlocutori per la salute debbano sottrarsi a pretese ingiustificate, magari col rischio di essere malmenati per il diniego. Da qui nasce il manuale per l’uso del medico di medicina generale edito dai diretti interessati. «Servirà a facilitare il rapporto tra noi e la cittadinanza», ne spiega l’intento Pierluigi Bartoletti, segretario della FIMMG di Roma.
Ecco alcune informazioni del manuale (in vendita su Amazon). Cambio del medico: è un diritto del paziente cambiarlo rivolgendosi alla sede distrettuale di appartenenza oppure on line. Basta consultare gli elenchi degli studi ancora disponibili nella propria Asl. Un genitore può chiedere di iscrivere il figlio con più di 6 anni. Certificati: a titolo gratuito il medico può rilasciarne solo 2: malattia Inps (al cospetto della persona interessata) per i lavoratori dipendenti, idoneità all’attività sportiva non agonistica dietro presentazione di elettrocardiogramma. Esenzioni: ogni anno il medico riceve dal ministero delle Finanze l’elenco degli assistiti con un reddito inferiore a determinate soglie, non soggetti al ticket. Antibiotici: l’uso eccessivo è diventato un problema serio perché genera il fenomeno della resistenza. Significa che un antibiotico non funziona contro i batteri causa dell’infezione. Si raccomanda di assumerli con responsabilità solo se prescritti dal medico e completando l’intero trattamento. Non devono essere presi per raffreddore e influenza. Le prescrizioni sono personalizzate. Non conservare le pillole inutilizzate e smaltire quelle scadute. Mai «passarli» a terze persone. Gastroprotettori: servono a proteggere lo stomaco da eventuali danni prodotti da altri farmaci, reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera. Seguire le indicazioni del medico rispettando tempi e posologia. A questa categoria appartengono 5 molecole. Storia: i medici di famiglia sono nati nel 1978 con la legge 833 che ha istituito il Servizio pubblico nazionale. Ogni cittadino avrebbe avuto il suo dottore (convenzionato con l’Ssn). Hanno sostituito il medico della mutua e, per chi non era assicurato, il medico che garantiva un numero di prestazioni limitato.