Covid, ‘No ai tuttologi, ma fiducia nella scienza’, nuovo spot FNOMCeO
(da Adnkronos Salute) – Interno giorno. Un uomo e una donna, a pranzo, ridono, scherzano, si rilassano. All’improvviso, il dramma: l’uomo si porta una mano alla fronte, contrae il viso in una smorfia di dolore, si accascia. Istintiva la reazione della sua compagna: chiede aiuto. L’aiuto di un medico. È questo l’incipit del nuovo spot della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) “La maschera”, ideato per mettere in guardia contro i ‘tuttologi’, e invitare ad affidarsi, invece, a chi ha le competenze per curare e per parlare di salute e scienza. I medici, appunto. Un tema importante, soprattutto in tempi di pandemia e in un contesto in cui i social – ma anche, a volte, i media più tradizionali – possono diventare terreno fertile per i falsi esperti e i fenomeni di disinformazione. Nello spot, a rispondere all’appello, infatti, sono, in un primo tempo, varie figure che, col volto coperto proprio da una maschera, dicono la loro, esprimendo le opinioni più strambe su come guarire il malcapitato. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Finalmente interviene un medico vero, mentre una voce fuori campo avverte: “Un medico ha studiato dai 9 agli 11 anni per curarti; a un esperto di tutto, invece, sono bastati cinque minuti”. La campagna punta così a valorizzare l’esperienza dei professionisti della salute. Ed esorta i cittadini ad affidarsi ai medici e alla scienza quando in gioco è il proprio benessere e la propria vita. “Lo spot invita alla fiducia verso la scienza e verso i medici, e a non dare invece spazio a coloro che propagano fake news, creando disorientamento e sconcerto – spiega il presidente della FNOMCeO , Filippo Anelli -. Crediamo alla scienza: la scienza è progresso, e ci aiuta a tirarci fuori anche da situazioni inverosimili come questa pandemia, grazie al vaccino. La scienza e i medici sono al servizio dei cittadini”.
Martedì 15 riunione Cts, ipotesi riduzione quarantena a 10 giorni
(da AGI) Si terrà martedì prossimo una riunione del Comitato tecnico-scientifico che avrà, tra i temi all’ordine del giorno, quello della possibile riduzione a 10 giorni del periodo di quarantena, attualmente fissato a 14 giorni. Dopo che la Francia ha annunciato l’intenzione di ridurla a 7 giorni, ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito che “si può immaginare una riduzione dei 14 giorni a fronte di un tasso di rischio che aumenterebbe in una percentuale abbastanza limitata. E’ una valutazione che vogliamo fare col Cts e anche confrontandoci con gli altri paesi”. Tenendo saldo, ha ribadito, “il principio della massima prudenza”. Per questo al ministero, a quanto si apprende, si ritiene eccessivo il limite di soli 7 giorni ipotizzato da Parigi, perché non suffragato dalla letteratura scientifica secondo cui il tempo di contagiosità potrebbe protrarsi anche oltre. E quindi l’ipotesi di lavoro sarebbe quella di attestarsi appunto sul tetto dei 10 giorni.