Droga: da acque reflue spicca aumento MDMA e coca, giù cannabis
(da AGI) – Roma, 19 mar. – In Europa aumenta il consumo di MDMA, cocaina e anfetamine, diminuisce quello della cannabis. Il gruppo europeo SCORE (Sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’EUDA (European Union Drugs Agency) ha appena pubblicato lo studio Wastewater analysis and drugs – a European multi-city study, che rileva, tramite l’analisi delle acque reflue, il consumo delle principali droghe d”abuso in 128 città Europee, a cui si aggiungono Turchia e Norvegia. Lo studio ha analizzato i campioni giornalieri di acque reflue nei bacini di raccolta dei depuratori per un periodo di una settimana tra marzo e maggio 2024. Sono stati analizzati campioni provenienti da circa 68,8 milioni di persone alla ricerca di tracce di sei sostanze stimolanti: anfetamine, cocaina, metanfetamina, MDMA/ecstasy, ketamina e cannabis. Nonostante i risultati varino notevolmente tra i luoghi dello studio, va sottolineato che tutte e sei le droghe illegali sono state trovate in quasi tutte le città partecipanti. Per alcune droghe si osserva una minore divergenza nelle abitudini di assunzione tra grandi e piccole città. Il gruppo SCORE ha condotto campagne di monitoraggio delle acque reflue a partire dal 2011: all”inizio le città monitorate erano 19, in 10 paesi diversi, mentre le droghe d”abuso monitorate erano 4. Grazie alla partecipazione costante di 76 città, per almeno 5 anni, è stato possibile analizzare il trend dei consumi. A livello italiano le città analizzate storicamente sono Milano e Bolzano. Nel 2024 è stato possibile aggiungere le città di Bologna e Roma grazie al finanziamento e alla collaborazione del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri che supporta uno studio a livello nazionale. Le analisi per Milano, Bologna e Roma sono state condotte dal Laboratorio di Epidemiologia delle acque reflue, parte del Dipartimento di Ambiente e Salute dell”Istituto Mario Negri.
Ecm 2025, ecco le nuove metodologie di formazione e le priorità
(da Doctor33) Con il Programma nazionale 2025 pubblicato dall’Agenas, la Commissione Nazionale ECM ha delineato le tematiche di interesse strategico per il triennio, confermando la crescente attenzione verso la formazione continua nel settore sanitario. Tra le priorità individuate emergono ambiti cruciali come il Piano pandemico, l’Health Technology Assessment (HTA), l’innovazione digitale e la sicurezza degli operatori sanitari, segnalando una chiara volontà di adattare il sistema sanitario alle sfide attuali e future.
Il Programma 2025 introduce un incremento di 0,3 crediti ECM per ogni ora di formazione erogata su specifici temi di interesse nazionale, incentivando gli operatori sanitari a partecipare ad aggiornamenti su settori ritenuti essenziali. In particolare, le priorità identificate includono:
- Innovazione digitale e sanità connessa: con un focus su telemedicina, intelligenza artificiale e digitalizzazione dei processi assistenziali.
• One Health: un approccio integrato che considera la salute umana, animale e ambientale in un’unica prospettiva di prevenzione e risposta alle emergenze sanitarie.
• DM77 e sviluppo dell’assistenza territoriale: modelli organizzativi per potenziare la medicina del territorio, riducendo la pressione sugli ospedali.
• Formazione sulle infezioni ospedaliere: con l’obiettivo di ridurre i casi di infezioni correlate all’assistenza sanitaria.
• Piano pandemico nazionale: strategie di preparazione e risposta a emergenze sanitarie su larga scala.
• HTA (Health Technology Assessment): valutazione delle tecnologie sanitarie per migliorare la qualità delle cure e l’efficienza delle risorse.
• Sicurezza per gli operatori sanitari e socio-sanitari: prevenzione delle aggressioni e tutela della salute mentale degli operatori.
La Commissione Nazionale ECM ha anche posto l’accento sulla necessità di adottare metodologie formative innovative. La modalità “ibrida”, che prevede eventi in presenza combinati con formazione a distanza (FAD) sincrona, diventerà uno standard, rispondendo alla crescente esigenza di flessibilità nell’aggiornamento professionale. Inoltre, strumenti avanzati come il metaverso, i simulatori di realtà virtuale e la gamification saranno progressivamente integrati nei percorsi formativi, garantendo un apprendimento più coinvolgente ed efficace. Uno degli obiettivi cardine del nuovo programma ECM è la promozione della formazione multidisciplinare, incentivando la collaborazione tra diverse professionalità sanitarie. Questo approccio consente di migliorare la qualità dell’assistenza, favorendo il confronto tra esperti di settori diversi e ottimizzando l’applicazione delle conoscenze acquisite
Il matrimonio triplica il rischio obesità negli uomini
(da AGI) Il matrimonio triplica il rischio di obesità per gli uomini, ma non per le donne. È quanto emerge da uno studio guidato dall”Istituto nazionale di cardiologia di Varsavia, in Polonia e presentato al Congresso europeo sull”obesità di quest”anno a Malaga, in Spagna. I tassi di obesità globale sono più che raddoppiati dal 1990, con oltre 2,5 miliardi di adulti e bambini classificati come in sovrappeso o obesi. In tutto il mondo, si prevede che più della metà degli adulti e un terzo dei bambini saranno in sovrappeso o obesi entro il 2050. Gli autori del nuovo studio hanno esaminato i dati medici e sanitari generali di 2.405 persone con un”età media di 50 anni. L”analisi statistica è stata utilizzata per accertare i collegamenti tra aumento del peso corporeo ed età, stato civile, salute mentale e altri fattori. La ricerca ha scoperto che gli uomini sposati avevano 3,2 volte più probabilità di essere obesi rispetto agli uomini non sposati, ma non c”era alcun aumento del rischio di obesità per le donne sposate. Il matrimonio ha anche aumentato le probabilità di essere sovrappeso del 62 per cento negli uomini e del 39 per cento nelle donne. I risultati sono arrivati dopo che uno studio condotto in Cina nel 2024 ha scoperto che l”indice di massa corporea maschile aumenta nei primi cinque anni dopo il matrimonio, a causa di un maggiore apporto calorico e di un minor esercizio fisico e che essere sposati era associato a un aumento del 5,2 per cento degli uomini in sovrappeso e a un aumento del 2,5 per cento degli uomini obesi. Uno studio precedente dell”Università di Bath ha scoperto che, in media, gli uomini sposati pesano 1,4 kg in più rispetto ai loro coetanei non sposati. La ricerca di Varsavia ha scoperto che anche l”età è un fattore che influisce sull”aumento di peso: ogni anno di età in più aumenta il rischio di sovrappeso del 3 per cento negli uomini e del 4 per cento nelle donne, e il rischio di obesità del 4 per cento negli uomini e del 6 per cento nelle donne. Alcuni fattori sembrano influenzare le probabilità di obesità solo nelle donne, hanno affermato gli scienziati. Essere depressi raddoppia il rischio di obesità nelle donne e un”inadeguata alfabetizzazione sanitaria lo aumenta del 43 per cento, mentre l”obesità è più comune tra le donne che vivono in comunità più piccole. Nessuno di questi fattori aumenta il rischio negli uomini.