Dal PET al paracetamolo: batteri trasformano la plastica in farmaco

(da Doctor33)   Un comune antidolorifico da banco, il paracetamolo, potrebbe essere prodotto da dei rifiuti in plastica. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Chemistry, secondo cui alcuni batteri sono in grado di trasformare il PET – plastica ampiamente usata per bottiglie e imballaggi – nel principio attivo acetaminofene. Normalmente derivato da combustibili fossili, il paracetamolo è stato ottenuto dai ricercatori mediante un processo di fermentazione simile a quello della birra. Il procedimento si è svolto a temperatura ambiente ed in meno di 24 ore. Il metodo, sviluppato con il supporto di AstraZeneca, consente la trasformazione del polietilene tereftalato, una molecola presente nel PET, in paracetamolo, ad emissioni di carbonio quasi pari a zero. Ogni anno si generano oltre 350 milioni di tonnellate di rifiuti PET. Lo studio, coordinato da Stephen Wallace dell’Università di Edimburgo, dimostra che queste plastiche possono essere impiegate non solo per creare nuovi materiali, ma anche per ricavare composti utili in ambito sanitario.  Sebbene la tecnica non sia ancora pronta per l’utilizzo su scala industriale, i risultati sono interessanti ed aprono a nuove prospettive per il riutilizzo della plastica in modo sostenibile e a beneficio della salute.

(https://www.nature.com/articles/s41557-025-01845-5 )

L’aumento di peso favorisce l’invecchiamento cerebrale

(da AGI)  Un peso corporeo eccessivo, in particolare lo stato di sovrappeso o di obesita', e' associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale, soprattutto tra gli uomini. E' quanto emerge dal piu' ampio studio internazionale condotto finora sul rapporto tra peso corporeo e Salute cerebrale. Pubblicato sulla rivista eBioMedicine, lo studio ha coinvolto oltre 46.000 persone in 15 progetti di ricerca. I ricercatori hanno utilizzato avanzate tecniche di imaging cerebrale e algoritmi di apprendimento automatico per analizzare i casi di individui in sovrappeso o obesi, ma privi di diagnosi di deficit cognitivi. L'obiettivo era capire se l'eccesso di peso possa contribuire silenziosamente all'invecchiamento cerebrale o a una perdita di volume cerebrale simile a quella osservata nella malattia di Alzheimer. "Dall'analisi approfondita di questo ampio campione di risonanze magnetiche cerebrali e' emerso che c'e' una connessione tra lo stato di obesità e l'invecchiamento del cervello: un fenomeno più marcato tra gli uomini che tra le donne, e con effetti che diminuiscono con l'avanzare dell'eta'", spiega Filippos Anagnostakis, primo autore dello studio, affiliato ricercatore presso la University of Pennsylvania e la Columbia University, e neolaureato in Medicina dell'Universita' di Bologna. Anagnostakis ha portato avanti la ricerca durante il suo percorso di studi all'Alma Mater, in collaborazione con studiosi di diversi atenei statunitensi, tra cui l'Universita' di Harvard e l'Universita' della California - San Francisco. "I risultati che abbiamo ottenuto - aggiunge il ricercatore - sono un'opportunita' preziosa di riflessione: ci invitano a ripensare l'impatto dell'obesita' non solo dal punto di vista estetico, ma anche in relazione alla Salute cerebrale". L'obesita' e' considerata da molti un'epidemia globale del nostro secolo, con stime che indicano che entro il 2025 oltre la meta' della popolazione adulta mondiale sara' in sovrappeso o obesa. A questa condizione sono associati disordini metabolici, cardiovascolari e renali che, uniti all'invecchiamento della popolazione, mettono a rischio la Salute di un numero sempre piu' elevato di persone.

Ogni passo conta, ma ne servono davvero 10.000?

(da Univadis)   Buone notizie per i piedi: contrariamente a una convinzione comune, le persone possono ottenere gli stessi benefici per la salute camminando 7000 passi al giorno invece di 10.000 passi, secondo una revisione con metanalisi pubblicata su The Lancet Public Health.  "Per tutti i gli obiettuvi dello studio, i benefici per la salute hanno continuato ad accumularsi fino a circa 7000 passi", ha dichiarato Katherine Owen, biostatistica presso l'Università di Sydney, in Australia, che ha guidato la revisione. "Dopo i 7000 passi, i benefici si sono esauriti o sono stati molto limitati".  Owen e i suoi colleghi hanno esaminato 57 studi e condotto una metanalisi su 31 di essi, esaminando la relazione tra salute e attività fisica basata sui passi giornalieri.

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Covid: “I vaccini hanno evitato oltre 2,5 milioni di morti nel mondo”

(da Sanitainformazione.it)   Oltre due milioni e mezzo di vite salvate e quasi 15 milioni di anni guadagnati. È questo l’impatto globale della vaccinazione contro il Covid-19 tra il 2020 e il 2024, secondo una nuova analisi pubblicata su 'JAMA Health Forum' e firmata da un gruppo di ricercatori italiani e americani, guidati da Stefania Boccia, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, con il contributo di Angelo Maria Pezzullo e Antonio Cristiano, in collaborazione con il team di John P.A. Ioannidis della Stanford University. “Si tratta dello studio più completo mai realizzato finora sull’efficacia globale della vaccinazione anti-Covid”, assicurano gli autori.

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La metà dei decessi per tumore è dovuta a cause evitabili

(da DottNet)  Circa metà di tutti i decessi per tumori nel mondo sono dovuti a fattori di rischio potenzialmente modificabili: tabacco, agenti infettivi, sovrappeso e obesità, dieta scorretta, inattività fisica. È il dato che emerge dal 'Cancer Atlas' realizzato dall'American Cancer Society.    Il fumo è il principale fattore di rischio prevedibile. Causa almeno 17 tumori e, da solo, è responsabile di circa un quinto dei decessi per cancro nel mondo: circa 2 milioni. Di questi, oltre 1,2 milioni sono dovuti al tumore al polmone.  Al secondo posto gli agenti infettivi: per gli uomini, soprattutto, l'Helicobacter pylori e il virus dell'epatite B, responsabili di tumori dello stomaco e del fegato. Per le donne, soprattutto il Papillomavirus, causa soprattutto del tumore della cervice uterina. Per tutti e tre gli agenti sono disponibili strategie di prevenzione molto efficaci.   Seguono l'alcol e l'eccesso di peso corporeo: entrambi causano circa il 4% ciascuno di decessi per cancro. In particolare, obesità e sovrappeso sono responsabili di una quota compresa tra l'1% dei decessi per cancro nei paesi a basso reddito fino al 7-8% di quelli ad alto reddito. In particolare, il grasso in eccesso è correlato al 40% dei decessi per tumore dell'utero, del 19% di quelli del rene, del 18% di quelli dell'esofago.     Un peso importante rivestono anche le radiazioni ultraviolette, responsabili del 90% dei casi di melanoma e di più di 59 mila decessi annui attribuiti a questo tumore.   "Una quota sostanziale di tumori in ogni paese può essere prevenuta attuando misure di prevenzione", ha affermato in una nota Ahmedin Jemal, a capo del dipartimento Surveillance & Health Equity Science dell'American Cancer Society. "Tuttavia, queste misure non sono attuate in modo ottimale in molti paesi a causa della mancanza di volontà politica", conclude.  

Inchiesta tra i colleghi cha hanno completato o stanno frequentando il Corso di Formazione Regionale per la Medicina Generale

vi saremmo molto grati se poteste far girare il seguente link fra i medici iscritti a codesto Ordine:

Come specificato nel cappello introduttivo, l' indagine è rivolta ai medici che

·                    hanno già completato il corso di formazione specifica in medicina generale; o

·                    stanno ancora frequentando il corso di formazione specifica in medicina generale;

Indipendentemente dal fatto che ora lavorino o meno come medici di assistenza primaria (medico di medicina generale, medio di continuità assistenziale, altro)

Si tratta di un' indagine conoscitiva anonima, promossa dall' ateneo di Trieste ed approvata dal rispettivo comitato etico universitario nella seduta del 17 Dicembre 2024 (Verbale N.11).

Confidando in un positivo riscontro porgo cordiali saluti

Prof. Luca Cegolon, MD, MSc, PhD

Associate Professor of Public Health Medicine

University of Trieste

via della Pietà 2

34129 Trieste

Italy

email: luca.cegolon@units.it