L’acquisto degli antibiotici senza ricetta è un malcostume italiano

(da DottNet)   “L’Organizzazione mondiale della sanità indica l’antibiotico-resistenza come una delle principali cause di morte del futuro. È un tema essenziale e un allarme vero, che deve essere affrontato con determinazione per ridurre l’utilizzo degli antibiotici e salvaguardare la salute delle persone”. Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), intervendo alla conferenza stampa “Antibiotico-resistenze in Urologia” di Roma.   “Il problema – spiega Anelli – non riguarda soltanto i medici, ma anche il mondo veterinario e alimentare, dove gli antibiotici vengono impiegati negli allevamenti.  È dunque una sfida complessa, che coinvolge sanità, agricoltura e alimentazione”. Il presidente della Fnomceo ha poi sottolineato come il “ministero della Salute stia mostrando grande attenzione, in particolare grazie all’impegno del sottosegretario Gemmato, che ha più volte richiamato l’importanza della regolamentazione e, soprattutto, della formazione. Solo formando i professionisti sanitari si possono ridurre le prescrizioni inappropriate e favorire una valutazione clinica caso per caso”.

Anelli ha infine richiamato la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini: “In Italia esiste ancora il malcostume di acquistare antibiotici senza ricetta. È fondamentale sensibilizzare la popolazione a utilizzare questi farmaci solo dietro prescrizione medica e rendere tutti gli attori del sistema – medici, farmacisti e pazienti – responsabili di un uso corretto e consapevole”.

Oms Europa, allarme carenza di personale: mancano 800mila operatori sanitari

(da Doctor33)   Durante la 75ª sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms, tenutasi il 28 ottobre, il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha lanciato un forte richiamo sulla carenza di personale sanitario nel continente, stimata in oltre 800mila operatori.  Nel suo intervento, collegato da New York, Tedros ha sottolineato che “la carenza strutturale di medici, infermieri e altri professionisti rappresenta una delle principali minacce per la sostenibilità dei sistemi sanitari europei”. Il divario, ha precisato, riguarda in particolare l’assistenza territoriale, la medicina d’urgenza e i servizi di prevenzione.

Il direttore generale ha invitato gli Stati membri a investire in formazione, retention e condizioni di lavoro più attrattive, ricordando che il fabbisogno di personale è aggravato dall’invecchiamento della forza lavoro sanitaria e dal crescente peso delle malattie croniche e non trasmissibili.  La sessione ha evidenziato anche altre priorità per la Regione europea: la promozione della salute di bambini e adolescenti, la definizione di una nuova strategia sull’invecchiamento in buona salute e l’adozione di un piano per sfruttare l’innovazione digitale in sanità pubblica.

Sul piano globale, Tedros ha ricordato l’avanzamento del Pandemic Agreement, il nuovo trattato internazionale per la gestione delle emergenze sanitarie, e l’obiettivo di raggiungere entro il 2031 un finanziamento stabile del 50% del bilancio OMS tramite contributi obbligatori degli Stati membri.  “Rafforzare la forza lavoro sanitaria europea è essenziale per garantire la copertura universale e la resilienza dei sistemi nazionali” ha concluso il direttore generale.

Cure palliative: nasce l’Associazione assistenti spirituali nella cura

(da Sanitainformazione.it) Circa il 70% delle persone affette da malattie croniche o in fase terminale riferisce bisogni spirituali — quali ricerca di senso, riconciliazione, speranza, pace interiore — che rimangono troppo spesso insoddisfatti. Per colmare questa lacuna, la Federazione Cure Palliative (FCP) e la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), annunciano la nascita dell’Associazione Nazionale “Assistenti Spirituali nella Cura”, una nuova realtà associativa nata per rappresentare, valorizzare e promuovere la figura dell’assistente spirituale nei contesti delle cure palliative e delle situazioni di fragilità.

La cura del bisogno spirituale in Europa è trascurata – In Europa, da una recente revisione di letteratura, la cura del bisogno spirituale — pur riconosciuta come dimensione chiave della cura palliativa — risulta “la meno sviluppata e la più trascurata”. In Italia nel contesto ospedaliero e in ambito di cure palliative, le varie religioni offrono già i loro percorsi, ma è necessario, come avviene in molti paesi europei e in America, giungere alla piena integrazione nei percorsi assistenziali di membri dell’équipe sanitaria con le competenze professionali necessarie. I bisogni spirituali sono comuni nei pazienti con malattie croniche o in fase avanzata. In una revisione di 35 studi condotti su 1.374 persone con malattia in fase avanzata, emergeva il desiderio di significato, perdono, riconciliazione, relazione e pace interiore.

Un passo verso la cultura della cura – La nascita dell’Associazione Nazionale “Assistenti Spirituali nella Cura” segna “un passo fondamentale verso una cultura della cura davvero integrale”, commenta Tania Piccione, presidente FCP – Federazione Cure Palliative. “Medici, infermieri e psicologi, per quanto competenti, non possono rispondere da soli ai bisogni spirituali dei pazienti e delle famiglie. Servono figure preparate, con formazione specifica e riconosciuta, che possano operare in sinergia con le equipe. È un tassello indispensabile per costruire una rete di cure palliative più completa e più giusta”, aggiunge. “La cura palliativa non è completa se non include la dimensione spirituale”, spiega Giampaolo Fortini, presidente SICP – Società Italiana di Cure Palliative. “Ogni persona, davanti alla malattia e alla fragilità, cerca senso, relazione e riconciliazione”, aggiunge.

Finalità e obiettivi dell’Associazione – La neonata Associazione ha come missione:

– Definire e proporre standard formativi qualificanti per gli assistenti spirituali, in collaborazione con enti accademici, sanitari e del terzo settore.

– Promuovere percorsi di riconoscimento professionale che consentano una piena integrazione della figura dell’assistente spirituale nei team di cura interdisciplinari.

– Favorire la collaborazione interdisciplinare con professionisti sanitari, sociali e del volontariato, affinché la cura della persona non si limiti agli aspetti clinici, ma comprenda la dimensione relazionale, emotiva e spirituale.

Definire standard formativi per l’assistente spirituale – “Iniziamo questo percorso – spiega Barbara Carrai, presidente dell’Associazione Assistenti Spirituali nella Cura – per dare voce e riconoscimento a una professione che opera spesso nell’ombra, ma che accompagna con discrezione e profondità le persone nei momenti più delicati della vita. L’assistenza spirituale non è un accessorio, ma una necessità umana universale. Il nostro impegno sarà definire standard formativi, etici e professionali affinché ogni paziente, in qualunque contesto, possa ricevere anche questa parte essenziale della cura”.

Un nuovo orizzonte per la cura integrale della persona – La nascita della nuova organizzazione sancisce una svolta culturale e professionale. Con l’avvio dell’Associazione Nazionale Assistenti Spirituali nella Cura, si apre un passaggio rilevante per il sistema delle cure in Italia, in cui la dimensione spirituale è finalmente concepita come componente imprescindibile della qualità di vita del malato e della sua famiglia. Secondo la definizione elaborata dal European Association for Palliative Care (EAPC) la spiritualità è “la dimensione dinamica della vita umana che riguarda il modo in cui le persone vivono, esprimono e/o cercano significato, scopo e trascendenza, e il modo in cui si connettono con il momento, con se stesse, con gli altri, con la natura, con ciò che è significativo o il sacro”.

RICHIESTA PRESENZA MEDICO PER PARTITA DI BASKET

Buongiorno
la Nostra società Nuova Virtus Cesena Asd affiliata FIP codice 054755
partecipa al campionato di serie B femminile regionale, le partite in
casa si svolgono presso la palestra Palaippo di Cesena via G.Di
Vittorio.
Si richiede cortesemente la disponibilità di un medico, non è necessario
sia sportivo,medico di base, farmacista, veterinario, dentista,
radiologo, anche in pensione,purchè sia iscritto all’albo, per
assistenza sanitaria obbligatoria.
Le partite in cui necessitiamo assistenza sono le seguenti

Dom 02/11/2025 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA ALBERTI & SANTI VALTARESE 2000
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 30/11/2025 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA PEPERONCINO LIBERTAS  BK
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 18/01/2026 18:00  VIRTUS CESENA MAGIK ROSA PARMA
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 15/02/2026 18:00  VIRTUS CESENA ROYAL BASKET  VIGARANO
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 15/03/2026 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA PUIANELLO BASKET TEAM
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)
in attesa di un vostro riscontro
porgiamo cordiali saluti

Dirigente Responsabile Serie B
Bucci Giovanni
3385950944

Medoc. Ricerca Medico

Il Poliambulatorio Medoc nato nel 1998 si occupa principalmente di medicina del Lavoro e da svariati anni anche di medicina specialistica.

Ha al suo interno un team dinamico perché rappresentato da Medici e personale sanitario mediamente giovane La sede principale  è Forlì  e con altra sede a Cesena.

Chiediamo gentilmente, come da vostre procedure, la possibilità di diffondere la nostra  ricerca di collaboratori medici, da inserire nelle attività di visita con relativa anamnesi e compilazione cartella clinica ed esecuzione di accertamenti specifici quali: spirometria, audiometria, elettrocardiogramma, Test funzionalità visiva previa formazione  e affiancamento con personale esperto.

Trattasi di proposta contrattuale libero professionale in funzione delle disponibilità del professionista.

Contattare via e-mail  admin@medoc.it

Prendersi pausa dallo smartphone fa bene e rende felici

(da AGI)  Uno studio pubblicato su ‘PNAS Nexus’ della durata di un mese conferma che ridurre il tempo trascorso su uno smartphone per accedere a Internet rende le persone più felici e concentrate. In media, gli americani trascorrono quasi cinque ore al giorno utilizzando i loro smartphone e metà degli americani che usano smartphone si preoccupa di utilizzare troppo i propri dispositivi. Noah Castelo e colleghi Università dell”Alberta hanno cercato di determinare se l”accesso costante a Internet tramite smartphone danneggi le funzioni cognitive e la salute mentale. Gli autori hanno reclutato 467 partecipanti da Prolific.co, un pool di lavoro online, per installare un”app sui loro iPhone che bloccasse tutto l”accesso a Internet sui loro telefoni per due settimane. Metà dei partecipanti ha avuto i propri telefoni bloccati per le prime due settimane, durante le quali l”altra metà dei partecipanti ha funzionato come controllo. I gruppi hanno cambiato trattamento per il secondo periodo di due settimane. I partecipanti hanno trovato l”esperimento difficile. Dei 467 che hanno accettato di installare l”app, solo 266 lo hanno fatto e solo 119 hanno avuto il blocco attivo per almeno 10 giorni. Il blocco di Internet ha ridotto il tempo trascorso davanti allo schermo da una media di 314 minuti al giorno a 161 minuti al giorno e ha creato miglioramenti significativi nel benessere soggettivo, nella salute mentale e nella capacità di attenzione sostenuta misurata oggettivamente. Il cambiamento nella capacità di attenzione sostenuta è stato equivalente alla cancellazione di 10 anni di declino correlato all”età e il miglioramento dei sintomi della depressione è stato maggiore dell”effetto medio degli antidepressivi farmaceutici. In particolare, per il gruppo che ha bloccato Internet per le prime due settimane, il benessere soggettivo e la salute mentale sono rimasti significativamente più alti al traguardo delle quattro settimane, anche dopo due settimane di ritorno online. Gli autori attribuiscono gli effetti positivi della disconnessione all”aumento del tempo trascorso nel mondo offline, alla riduzione del tempo trascorso a consumare media, all”aumento della connettività sociale, al miglioramento della sensazione di autocontrollo e all”aumento del sonno. Secondo gli autori, trascorrere meno tempo con un dispositivo connesso può essere utile a molte persone.

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