Il cambiamento climatico e l’aumento dei superbatteri

(da M.D.Digital)  Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, le attuali traiettorie dei cambiamenti climatici e il mancato rispetto delle strategie di sviluppo sostenibile potrebbero contribuire ad aumentare l'onere globale della resistenza antimicrobica (Amr) entro il 2050. Gli autori prevedono che la resistenza antimicrobica potrebbe aumentare fino al 2,4% a livello globale entro il 2050 e chiedono un'azione urgente per affrontare fattori socioeconomici e ambientali più ampi oltre alla semplice riduzione dell'uso di antibiotici per mitigare l'onere globale della resistenza antimicrobica. Nel 2021, l'Amr batterica è stata responsabile di circa 1,14 milioni di decessi a livello globale, colpendo in modo sproporzionato i Paesi a basso e medio reddito. Si prevede che questo numero aumenterà fino a quasi 2 milioni di morti entro il 2050. Riconoscendo la gravità dell'onere della resistenza antimicrobica, i leader mondiali della 79a Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione in cui si impegnano a ridurre del 10% entro il 2030 i 4,95 milioni di decessi umani batterici globali correlati alla resistenza antimicrobica.  Tuttavia, gran parte della risposta alla resistenza antimicrobica si è concentrata sull'uso eccessivo di antibiotici e meno attenzione è stata prestata al contesto del cambiamento climatico e alle condizioni socioeconomiche. Il ricercatore Lianping Yang e colleghi hanno analizzato 4.502 record che comprendono 32 milioni di isolati di 6 agenti patogeni batterici chiave resistenti agli antimicrobici, ottenuti da 101 paesi tra il 1999 e il 2022. Utilizzando modelli di previsione, hanno studiato in che modo i fattori e le politiche socioeconomiche e ambientali influenzerebbero le tendenze globali della resistenza antimicrobica.  I loro risultati suggeriscono che nello scenario peggiore di adattamento ai cambiamenti climatici, in cui le temperature globali aumenterebbero di 4-5oC entro la fine del secolo (Ssp5-8.5), la resistenza antimicrobica potrebbe aumentare del 2,4% entro il 2050, rispetto allo scenario a basse emissioni (Ssp1-2.6). Questo variava tra lo 0,9% nei Paesi ad alto reddito e il 4,1% e il 3,3% rispettivamente nei Paesi medio-bassi e nei Paesi a basso reddito.  Yang e colleghi hanno anche scoperto che gli sforzi per lo sviluppo sostenibile, come la riduzione delle spese sanitarie vive, l'espansione della copertura vaccinale, l'aumento degli investimenti sanitari e la garanzia dell'accesso universale all'acqua, ai servizi sanitari e igienici, potrebbero ridurre la futura prevalenza della resistenza antimicrobica del 5,1% rispetto alla linea di base. Ciò supererebbe l'effetto della riduzione del consumo di antimicrobici, che si prevede ridurrà la prevalenza della resistenza antimicrobica del 2,1%. Gli autori riconoscono che la causalità non può essere tracciata a causa dell'approccio di modellazione ecologica, nonché dei limiti della qualità dei set di dati di sorveglianza Amr. Inoltre, i modelli primari non hanno tenuto conto di alcuni fattori che contribuiscono alla resistenza antimicrobica, come l'istruzione, l'uso di antimicrobici nella produzione alimentare e le pratiche di allevamento animale, a causa dell'indisponibilità dei dati. (Weibin Li et al. Changing climate and socioeconomic factors contribute to global antimicrobial resistance. Nature Medicine 2025. DOI: 10.1038/s41591-025-03629-3)

Inps ed Enpam, bonus bebè per i medici: come fare per ottenerlo

da DottNet)    Buone notizie per i medici che sono diventati genitori. Infatti, in aggiunta al mantenimento dello stipendio (per le dottoresse dipendenti) ad all’indennità di maternità Enpam (per le libere professioniste), Inps ed Enpam hanno recentemente attivato delle interessanti prestazioni aggiuntive, i cosiddetti bonus bebè. Si tratta di erogazioni una tantum, eventualmente anche cumulabili tra loro, per i soggetti in possesso dei requisiti prescritti. Iniziamo dall’Inps. Dallo scorso 17 aprile è possibile presentare la domanda per il Bonus nuovi nati.  Proprio per incentivare la natalità, la Legge di bilancio 2025 ha introdotto questa prestazione, che consiste nell’erogazione, da parte dell’Inps, di un importo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025..  INPS  Per accedere al bonus, i genitori richiedenti debbono entrambi possedere i requisiti di cittadinanza, residenza ed economici indicati nella Circolare Inps n. 76 del 14 aprile 2025. Nel dettaglio: -  Cittadinanza: possono richiedere il bonus i cittadini italiani, quelli di Stati membri dell’UE, nonché cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo e altri specifici permessi. -  Residenza: il genitore richiedente deve essere residente in Italia al momento dell’evento e in quello della presentazione della domanda. -  Requisito economico: è necessario presentare un ISEE minorenni non superiore a 40.000 euro annui. Si escludono dalla determinazione dell’indicatore le erogazioni relative all’Assegno Unico e Universale. La domanda dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla data di nascita o dalla data di ingresso in famiglia del figlio. Per gli eventi precedenti (dal 1° gennaio al 13 aprile) i 60 giorni decorrono dal 14 aprile 2025. La richiesta si presenta online, tramite il servizio dedicato accessibile dal sito Inps; in alternativa si possono utilizzare la App Inps mobile, il Contact Center Multicanale Inps, oppure gli istituti di patronato. Il Bonus nuovi nati può essere richiesto, in alternativa tra loro, da uno soltanto dei genitori. Nel caso di genitori non conviventi, il Bonus può essere richiesto dal genitore che convive con il figlio nato, adottato o in affido preadottivo. ENPAM  Passiamo all’Enpam. Gli iscritti (qui parliamo quindi soltanto di medici) possono usufruire di un sussidio per i figli nati a partire dal 1° gennaio 2024 fino alla data di chiusura del Bando, fissata al 26 giugno 2025 (stesso periodo anche in caso di adozione o affidamento). Per tutti i nati successivamente alla data di chiusura del Bando, si ricorda che si potrà avanzare richiesta nel successivo Bando, in quanto, come da consuetudine, si ripartirà con i nati dal 1° gennaio dell’anno precedente. Il sussidio è pensato come sostegno alle spese legate al nuovo ingresso in famiglia comprese quelle per asili nido e babysitter. A tal fine, viene riconosciuto agli iscritti alla Quota A un sussidio di 2.000 euro e agli iscritti alla Quota B (con almeno tre anni di contribuzione negli ultimi 10) un ulteriore sussidio di 2.000 euro cumulabile con quello relativo alla Quota A. Quindi in caso di genitori entrambi medici ed entrambi iscritti alla Quota B si può arrivare ad una erogazione di 8.000 euro per ciascun figlio.  Possono fare domanda tutti gli iscritti all’Ordine che: -  hanno dichiarato ai fini dell’Irpef un reddito lordo annuo medio degli ultimi tre anni, di qualsiasi natura e dell’intero nucleo familiare, non superiore a 8 volte il trattamento minimo Inps del 2024 (il limite per questo bando è € 62.255,44). Il reddito superiore è incrementato di un importo pari al trattamento minimo Inps 2024 (€ 7.781,93) per ogni componente il nucleo familiare, escluso il richiedente. -  sono in regola con il pagamento dei contributi previdenziali; -  non hanno già ottenuto il sussidio bambino nel 2024. Possono fare domanda anche le laureande e i laureandi che hanno scelto di iscriversi all’Enpam. Le domande possono essere trasmesse alla Fondazione a partire dalle ore 12 del 14 aprile e fino alle ore 12 del 26 giugno e devono essere proposte esclusivamente mediante l’Area Riservata Enpam. L'Enpam invierà all’interessato, tramite e-mail, comunicazione dell’esito dell’istanza entro il 20 ottobre.