Enpam, tutte le novità: dagli incentivi per il pensionamento oltre l’età di vecchiaia all’inabilità temporanea per medici convenzionati

(da DottNet)   A breve distanza dall’approvazione dell’ultimo bilancio consuntivo della Fondazione Enpam (quello relativo all’esercizio 2024), può essere utile ricordare alcune fra le più significative novità recentemente introdotte nei regolamenti delle gestioni previdenziali e già in vigore, così come illustrate nell’ultima Assemblea Nazionale di fine aprile.

Incentivi per il pensionamento oltre l’età di vecchiaia.

L’Enpam ha introdotto una modifica regolamentare per incentivare i convenzionati ed i liberi professionisti a rimandare la pensione a dopo il compimento dei 68 anni. Le aliquote di rendimento sono state aumentate del 2 per cento per ogni anno di permanenza in attività oltre l’età ordinaria di pensionamento (oggi 68 anni) e fino a:

– 72 anni di età per i medici e pediatri di famiglia e specialisti ambulatoriali convenzionati;

– 75 anni di età per la gestione Quota B del Fondo generale (attività libero professionale).

Rimane per ora fuori dall’incentivo la proroga a 73 anni prevista dalla recente normativa per i medici convenzionati, mentre i liberi professionisti debbono valutare personalmente la convenienza di ritardare la decorrenza del proprio trattamento pensionistico.

Modifiche al regolamento sull’inabilità temporanea per i medici convenzionati.

Le modifiche hanno riguardato fra l’altro:

– l pagamento dell’indennità di malattia ai medici Inps (fiscali e delle commissioni) recentemente iscritti all’Enpam;

– l’aumento del limite di età entro cui viene riconosciuta l’indennità di inabilità, così da assicurare la tutela anche ai professionisti che decidono di continuare a lavorare;

– la possibilità che, in caso di decesso dell’iscritto durante il periodo di malattia, la domanda possa essere presentata dagli eredi entro 6 mesi dal decesso;

– l’introduzione per tutti gli iscritti di un importo minimo garantito di € 33,50 al giorno, annualmente indicizzati.

Riforma della Gestione “Quota B” del Fondo generale (liberi professionisti).

Questi i principali interventi:

– Estensione dell’indennità di malattia fino a 68 anni per i pensionati di Quota B che continuano a contribuire alla gestione;

– Ampliamento della tutela assistenziale in caso di infortunio o malattia per i giovani professionisti neoiscritti;

– Eliminazione dell’aliquota agevolata (9,75% anziché 19,50%) per gli iscritti in pensione anticipata di Quota B, e conseguente equiparazione dell’aliquota di rendimento con quella degli iscritti in attività;

Per poter andare in pensione è necessario essere in regola con i contributi; le domande dei morosi vengono respinte e vanno ripresentate dopo la regolarizzazione;

– Viene aumentato il limite reddituale entro il quale è dovuto il contributo in misura intera (attualmente pari ad € 140.000 e che sui redditi 2027 arriverà ad € 170.000 indicizzati);

– Le aliquote di rendimento annue vengono progressivamente incrementate, e dal precedente 1,25% arriveranno a regime (sui redditi 2029) all’1,40%.

Tetto ai contributi degli specialisti esterni. Nel 2022 era stato introdotto un contributo nella misura del 4% del fatturato soggetto a rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale, speculare a quello del 2% a carico delle società accreditate, a carico degli iscritti che beneficiano appunto del versamento del 2% (ex art. 1, comma 39, legge 23 agosto 2004, n. 243). Grazie ad una delibera del 2024, l’iscritto ha avuto la possibilità di scegliere di limitare l’importo del contributo al 10% del compenso effettivamente percepito per l’attività professionale relativa alle prestazioni in convenzione. Per gli iscritti in pensione è possibile scegliere il tetto del 5%.

Due articoli segnalano nuove attività professionali di alta specializzazione all’Ospedale Morgagni

L’attività professionale dei colleghi del Morgagni-Pierantoni di Forlì è stata recentemente valorizzata nei seguenti articoli:

https://www.forlitoday.it/cronaca/fondazione-acquisto-tac-scansione-spettrale-ospedale.html

 

https://www.ufficistampanazionali.it/2025/05/24/allospedale-di-forli-eseguiti-due-interventi-di-posizionamento-di-endoprotesi-toracica-branched-tbe/

Attenzione alle truffe di tipo assicurativo

Segnaliamo a tutti i colleghi iscritti che un sedicente ‘ispettore assicurativo’ sta iniziando a contattare dei medici della zona del Rubicone millantando un recente cambio degli estremi della polizza assicurativa per MMG Cattolica-Primi 30 giorni di malattia, offrendo in alternativa una copertura assicurativa diversa

Bene, cari colleghi, si tratta di un tentativo di truffa a cui non bisogna assoggettarsi in alcun modo, né concordando appuntamenti in video chiamata e nemmeno dando appuntamenti in studio

NESSUNA MODIFICA DELLA POLIZZA CATTOLICA-PRIMI 30 GIORNI DI MALATTIA E’ MAI STATA CONCORDATA  tra la suddetta società assicurativa ed Enpam.   Tutti gli estremi e le condizioni di Cattolica sono tuttora valide e funzionanti.   Non assecondate in alcun modo una richiesta di cambio contratto assicurativo riguardante la polizza in oggetto !!

ringraziamo il Dott Massimo Battista di Savignano sul Rubicone per averci segnalato il problema

Adolescenti, Report Ue: “Meno droghe, più sigarette elettroniche, abuso di farmaci e gaming”

(da Sanità Informazione)    Dall’European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad), che fotografa il comportamento degli adolescenti europei, arrivano buone e cattive notizie: il consumo di sostanze tra gli studenti di 15-16 anni continua a diminuire, ma aumentano i ‘nuovi rischi comportamentali e per la salute’, come l’uso di sigarette elettroniche, l’abuso di farmaci, il gaming e il gioco d’azzardo online tra gli adolescenti. I risultati rivelano, inoltre, un notevole aumento dei comportamenti a rischio tra le ragazze in diverse aree. Lo studio, coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche e pubblicato in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione europea sulle Droghe (Euda), si basa sulla rilevazione del 2024 condotta in 37 Paesi europei, tra cui 25 Stati membri dell’Ue. Leggi L’articolo completo al LINK

 

SaluteMia, iscrizioni aperte per la copertura del secondo semestre 2025. Tutela socio-sanitaria a un costo ridotto per medici, odontoiatri e per le loro famiglie

Anche a 2025 inoltrato è possibile iscriversi a SaluteMia, la mutua sanitaria dei medici e degli odontoiatri, voluta da Enpam e dai principali sindacati medici, che permette agli iscritti di costruire una tutela socio-sanitaria su misura, per se stessi e per i propri familiari.

 

I nuovi soci possono ora sottoscrivere, a un costo ridotto, i Piani sanitari della durata semestrale, che decorrono dal 1° luglio e garantiscono copertura fino alla fine dell’anno.

 

“Rete di protezione” per tutta la famiglia

Aderire all’associazione di mutuo soccorso dei medici e degli odontoiatri permette di integrare l’offerta del Ssn e avere una sicurezza in più sui tempi e sulle prestazioni.

SaluteMia permette attraverso 6 Piani sanitari, pensati per le diverse esigenze dei professionisti in camice, di costruire una “rete di protezione” per se stessi e per i familiari del proprio nucleo (coniugi o conviventi, figli a carico fino a 26 anni o con disabilità), ma anche per i familiari non conviventi e le loro famiglie (fratelli e sorelle, genitori, figli oltre i 26 anni). Per garantire a tutti una serie di tutele aggiuntive in caso di visite specialistiche, esami diagnostici, ricoveri, prestazioni ospedaliere o extra ospedaliere e molto altro. Aderire a SaluteMia è anche un’opportunità per garantirsi e garantire ai propri cari assistenza e supporto nei momenti lieti e significativi della vita, come durante la gravidanza e quando si diventa genitori.

 

Inoltre, come novità per il 2024-2025, la mutua “fatta dai medici per i medici” offre, senza costi aggiuntivi, una copertura infortuni a tutti gli iscritti.

 

 

Tutte le tutele di SaluteMia

SaluteMia non è una semplice assicurazione, ma una mutua integrativa di categoria, senza scopi commerciali o di lucro, che offre attraverso 6 Piani sanitari una copertura ad ampio raggio, in Italia e all’estero. Non prevede barriere di età per entrare e i soci possono restare iscritti anche in caso di eventi gravi.

 

I Piani sanitari garantiscono copertura dalle spese mediche per un ampio ventaglio di prestazioni e, oltre alle molte tutele di base, agli iscritti vengono offerte una serie di garanzie mutualistiche aggiuntive gratuite. Come misure e indennità a sostegno della genitorialità, la copertura “critical illness”, che dà un supporto economico dai 4.000 ai 9.000 euro in caso di patologie gravi, la possibilità di monitoraggio delle patologie croniche insorte durante il periodo di iscrizione e l’adesione diretta per gli studenti universitari iscritti a Medicina oppure a Odontoiatria, attraverso tre Piani dedicati, offerti a un costo ridotto.

 

Aderire a SaluteMia permette inoltre di abbassare le tasse, dal momento che il contributo associativo versato è detraibile fino a 1.300 euro l’anno.

 

“Per noi, operatori della sanità, la tutela della salute rappresenta un impegno quotidiano. Anche per questo promuoviamo la consapevolezza che la salute è il bene più prezioso, che va difeso al meglio, programmando nel presente la migliore tutela socio-sanitaria”, commenta Gianfranco Prada, medico odontoiatra e presidente di SaluteMia. “Aderire alla copertura semestrale di SaluteMia – precisa Prada – è quindi l’occasione per garantire a se stessi e ai propri cari una serie di tutele aggiuntive per integrare le prestazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale”.

 

Come aderire

Per aderire e per avere informazioni su costi e prestazioni è possibile consultare il sito web di SaluteMia oppure telefonare al numero 06.21011350.

 

La copertura semestrale è attiva dal mese successivo al pagamento del contributo associativo. E quindi per essere tutelati dal 1° luglio bisogna versare il contributo associativo entro giugno.

 

 

Sera o mattino: il dilemma degli antipertensivi

(da Univadis)  Per anni, il momento migliore per assumere i farmaci antipertensivi è stato oggetto di dibattito, con alcuni studi che suggerivano che la somministrazione serale potesse ridurre il rischio cardiovascolare grazie a un migliore controllo della pressione notturna. Tuttavia, un nuovo studio clinico randomizzato pubblicato su ‘Jama Network Open’  mette in discussione questa ipotesi, specialmente negli anziani fragili. Lo studio clinico BedMed-Frail non ha riscontrato differenze significative negli eventi cardiovascolari maggiori o nella mortalità tra l’assunzione serale e quella mattutina in questa popolazione vulnerabile. Come spiegano gli autori, “la pressione arteriosa (PA) ha un ritmo circadiano con pressioni più basse durante la notte e la PA durante il sonno, rispetto a quella diurna, predice meglio il rischio cardiovascolare, suggerendo che una PA elevata potrebbe veicolare un rischio cardiovascolare maggiore quando si verifica di notte”. Quindi dato che i farmaci antipertensivi potrebbero abbassare la PA notturna se somministrati al momento di coricarsi, l’assunzione di questi farmaci prima di dormire potrebbe ipoteticamente ridurre il rischio cardiovascolare.

II risultato dello studio BedMed-Frail    Il trial BedMed-Frail ha coinvolto 776 anziani fragili, con un’età media di 88 anni, di cui 562 (72,4%) erano di sesso femminile, 367 (47,3%) avevano il diabete, 307 (39,6%) avevano una malattia coronarica e 664 (85,6%) soffrivano di demenza. Questa popolazione, proveniente da strutture residenziali canadesi, è stata randomizzati all’assunzione serale o mattutina dei loro antipertensivi a somministrazione giornaliera. Dopo un follow-up mediano di 415 giorni, non è emersa alcuna differenza nell’endpoint primario – un composito di morte, ictus, sindrome coronarica acuta o scompenso cardiaco – tra i due gruppi (29,4 vs. 31,5 eventi per 100 pazienti-anno; hazard ratio aggiustato [aHR], 0,88; 95% IC, 0,71-1,11; p = 0,28).   Un risultato interessante è stato osservato per quanto riguarda le ospedalizzazioni non pianificate e le visite al Pronto soccorso, che sono risultate leggermente inferiori nel gruppo serale (22,6 vs. 30,0 eventi per 100 pazienti-anno; aHR, 0,74; IC 95%, 0,57-0,96; p = 0,02). Una differenza che tuttavia ha perso significatività statistica in un’analisi post hoc. È importante sottolineare che il 91,6% degli eventi primari erano decessi, riflettendo l’elevata mortalità basale in questa popolazione. Anche gli esiti secondari, come cadute, fratture e declino cognitivo, non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi.

L’orario di somministrazione degli antipertensivi non sembra quindi influenzare gli esiti clinici, permettendo ai medici di concentrarsi su altri aspetti della cura, come l’aderenza terapeutica e la personalizzazione del trattamento, in base alla comodità e alla tollerabilità individuale. Risultati che rassicurano anche sull’assenza di rischi aggiuntivi legati all’assunzione notturna, come un aumento delle cadute o un peggioramento cognitivo, confermando che entrambi i regimi sono sicuri.

(https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2833842)

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