MAUSE. Multicentro Area Urbana per la Sostenibilità e l’Educazione Ambientale del Comune di Forlì

Il MAUSE è un Multicentro Area Urbana per la Sostenibilità e l’Educazione Ambientale del Comune di Forlì e offre momenti formativi dedicati agli alunni e ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado del Comune di Forlì.

La sinergica collaborazione tra MAUSE, Unità Ambiente ed Unità Supporto all’Innovazione Educativa – SIE del Comune di Forlì consente ogni anni la realizzazione del Catalogo Formativo, dando continuità all’intento dell’assessorato all’istruzione di racchiudere in un unico documento molte delle proposte formative rivolte alle scuole e agli istituti comprensivi forlivesi.

Il MAUSE di Forlì rientra tra i 38 Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) coordinati dal CTR Arpae della Regione Emilia-Romagna.

Il Catalogo, patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale e dalla Provincia di Forlì, e rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale, propone 100 percorsi educativi offerti dallo Sportello MAUSE e da altre 44 realtà locali e nazionali (associazioni, enti, servizi comunali e professionisti).

L’obiettivo è quello di rafforzare negli studenti e nelle studentesse il legame con l’ambiente, le risorse naturali, le diversità ecologiche e culturali del territorio, oltre a trasmettere la consapevolezza delle sfide globali e delle loro interconnessioni, così da favorire comportamenti più responsabili nella vita quotidiana.

Il catalogo è organizzato in macroaree tematiche e sotto-aree, che rappresentano le priorità del Comune di Forlì in materia di educazione ambientale e sostenibilità. Esse si inseriscono nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, con particolare attenzione al traguardo 4.7 dell’Obiettivo 4, “Garantire che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, inclusi lo stile di vita sostenibile, i diritti umani, la parità di genere, la promozione di una cultura pacifica e non violenta, la cittadinanza globale e la valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. 

Nel Catalogo sono inoltre presenti indicazioni relative al programma “Scuole che promuovono salute”, che mira ad integrare l’educazione alla salute nei curricoli scolastici.

A supporto di questo percorso sono coinvolti anche referenti dell’AUSL Romagna, disponibili a collaborare nella progettazione di interventi formativi.

Sebbene nel piano nazione 2020-2025 non viene fatta menzione della partecipazione diretta dell’Ordine dei Medici, da quest’ anno, anche l’ OMCEO di Forlì-Cesena è inserito del catalogo formativo.

Questo perchè l’OMCEO della provincia di Forlì-Cesena che è da sempre sensibile ai temi della salute ambientale e degli stili di vita, attraverso la Commissione Salute e Ambiente fa opera di informazione ed aggiornamento in primis a tutti gli iscritti all’Ordine ma è pronta alla collaborazione con le Scuole per promuovere tutte quelle pratiche di miglioramento per il rispetto dell’Ambiente e della Salute come progetto innovativo.

L’ OMCEO di Forlì-Cesena ha il suo spazio nel catalogo nella sezione FORMAZIONE DEI DOCENTI- PROGETTI SPECIALI a pag 116.

Questa prima collaborazione  sarà l’ inizio di una proficua e lunga collaborazione perchè l’ educazione in ogni sua forma ha origine dall’ informazione che è la base della formazione culturale di ognuno di noi.

L’acquisto degli antibiotici senza ricetta è un malcostume italiano

(da DottNet)   “L’Organizzazione mondiale della sanità indica l’antibiotico-resistenza come una delle principali cause di morte del futuro. È un tema essenziale e un allarme vero, che deve essere affrontato con determinazione per ridurre l’utilizzo degli antibiotici e salvaguardare la salute delle persone”. Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), intervendo alla conferenza stampa “Antibiotico-resistenze in Urologia” di Roma.   “Il problema – spiega Anelli – non riguarda soltanto i medici, ma anche il mondo veterinario e alimentare, dove gli antibiotici vengono impiegati negli allevamenti.  È dunque una sfida complessa, che coinvolge sanità, agricoltura e alimentazione”. Il presidente della Fnomceo ha poi sottolineato come il “ministero della Salute stia mostrando grande attenzione, in particolare grazie all’impegno del sottosegretario Gemmato, che ha più volte richiamato l’importanza della regolamentazione e, soprattutto, della formazione. Solo formando i professionisti sanitari si possono ridurre le prescrizioni inappropriate e favorire una valutazione clinica caso per caso”.

Anelli ha infine richiamato la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini: “In Italia esiste ancora il malcostume di acquistare antibiotici senza ricetta. È fondamentale sensibilizzare la popolazione a utilizzare questi farmaci solo dietro prescrizione medica e rendere tutti gli attori del sistema – medici, farmacisti e pazienti – responsabili di un uso corretto e consapevole”.

Oms Europa, allarme carenza di personale: mancano 800mila operatori sanitari

(da Doctor33)   Durante la 75ª sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms, tenutasi il 28 ottobre, il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha lanciato un forte richiamo sulla carenza di personale sanitario nel continente, stimata in oltre 800mila operatori.  Nel suo intervento, collegato da New York, Tedros ha sottolineato che “la carenza strutturale di medici, infermieri e altri professionisti rappresenta una delle principali minacce per la sostenibilità dei sistemi sanitari europei”. Il divario, ha precisato, riguarda in particolare l’assistenza territoriale, la medicina d’urgenza e i servizi di prevenzione.

Il direttore generale ha invitato gli Stati membri a investire in formazione, retention e condizioni di lavoro più attrattive, ricordando che il fabbisogno di personale è aggravato dall’invecchiamento della forza lavoro sanitaria e dal crescente peso delle malattie croniche e non trasmissibili.  La sessione ha evidenziato anche altre priorità per la Regione europea: la promozione della salute di bambini e adolescenti, la definizione di una nuova strategia sull’invecchiamento in buona salute e l’adozione di un piano per sfruttare l’innovazione digitale in sanità pubblica.

Sul piano globale, Tedros ha ricordato l’avanzamento del Pandemic Agreement, il nuovo trattato internazionale per la gestione delle emergenze sanitarie, e l’obiettivo di raggiungere entro il 2031 un finanziamento stabile del 50% del bilancio OMS tramite contributi obbligatori degli Stati membri.  “Rafforzare la forza lavoro sanitaria europea è essenziale per garantire la copertura universale e la resilienza dei sistemi nazionali” ha concluso il direttore generale.

Cure palliative: nasce l’Associazione assistenti spirituali nella cura

(da Sanitainformazione.it) Circa il 70% delle persone affette da malattie croniche o in fase terminale riferisce bisogni spirituali — quali ricerca di senso, riconciliazione, speranza, pace interiore — che rimangono troppo spesso insoddisfatti. Per colmare questa lacuna, la Federazione Cure Palliative (FCP) e la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), annunciano la nascita dell’Associazione Nazionale “Assistenti Spirituali nella Cura”, una nuova realtà associativa nata per rappresentare, valorizzare e promuovere la figura dell’assistente spirituale nei contesti delle cure palliative e delle situazioni di fragilità.

La cura del bisogno spirituale in Europa è trascurata – In Europa, da una recente revisione di letteratura, la cura del bisogno spirituale — pur riconosciuta come dimensione chiave della cura palliativa — risulta “la meno sviluppata e la più trascurata”. In Italia nel contesto ospedaliero e in ambito di cure palliative, le varie religioni offrono già i loro percorsi, ma è necessario, come avviene in molti paesi europei e in America, giungere alla piena integrazione nei percorsi assistenziali di membri dell’équipe sanitaria con le competenze professionali necessarie. I bisogni spirituali sono comuni nei pazienti con malattie croniche o in fase avanzata. In una revisione di 35 studi condotti su 1.374 persone con malattia in fase avanzata, emergeva il desiderio di significato, perdono, riconciliazione, relazione e pace interiore.

Un passo verso la cultura della cura – La nascita dell’Associazione Nazionale “Assistenti Spirituali nella Cura” segna “un passo fondamentale verso una cultura della cura davvero integrale”, commenta Tania Piccione, presidente FCP – Federazione Cure Palliative. “Medici, infermieri e psicologi, per quanto competenti, non possono rispondere da soli ai bisogni spirituali dei pazienti e delle famiglie. Servono figure preparate, con formazione specifica e riconosciuta, che possano operare in sinergia con le equipe. È un tassello indispensabile per costruire una rete di cure palliative più completa e più giusta”, aggiunge. “La cura palliativa non è completa se non include la dimensione spirituale”, spiega Giampaolo Fortini, presidente SICP – Società Italiana di Cure Palliative. “Ogni persona, davanti alla malattia e alla fragilità, cerca senso, relazione e riconciliazione”, aggiunge.

Finalità e obiettivi dell’Associazione – La neonata Associazione ha come missione:

– Definire e proporre standard formativi qualificanti per gli assistenti spirituali, in collaborazione con enti accademici, sanitari e del terzo settore.

– Promuovere percorsi di riconoscimento professionale che consentano una piena integrazione della figura dell’assistente spirituale nei team di cura interdisciplinari.

– Favorire la collaborazione interdisciplinare con professionisti sanitari, sociali e del volontariato, affinché la cura della persona non si limiti agli aspetti clinici, ma comprenda la dimensione relazionale, emotiva e spirituale.

Definire standard formativi per l’assistente spirituale – “Iniziamo questo percorso – spiega Barbara Carrai, presidente dell’Associazione Assistenti Spirituali nella Cura – per dare voce e riconoscimento a una professione che opera spesso nell’ombra, ma che accompagna con discrezione e profondità le persone nei momenti più delicati della vita. L’assistenza spirituale non è un accessorio, ma una necessità umana universale. Il nostro impegno sarà definire standard formativi, etici e professionali affinché ogni paziente, in qualunque contesto, possa ricevere anche questa parte essenziale della cura”.

Un nuovo orizzonte per la cura integrale della persona – La nascita della nuova organizzazione sancisce una svolta culturale e professionale. Con l’avvio dell’Associazione Nazionale Assistenti Spirituali nella Cura, si apre un passaggio rilevante per il sistema delle cure in Italia, in cui la dimensione spirituale è finalmente concepita come componente imprescindibile della qualità di vita del malato e della sua famiglia. Secondo la definizione elaborata dal European Association for Palliative Care (EAPC) la spiritualità è “la dimensione dinamica della vita umana che riguarda il modo in cui le persone vivono, esprimono e/o cercano significato, scopo e trascendenza, e il modo in cui si connettono con il momento, con se stesse, con gli altri, con la natura, con ciò che è significativo o il sacro”.

RICHIESTA PRESENZA MEDICO PER PARTITA DI BASKET

Buongiorno
la Nostra società Nuova Virtus Cesena Asd affiliata FIP codice 054755
partecipa al campionato di serie B femminile regionale, le partite in
casa si svolgono presso la palestra Palaippo di Cesena via G.Di
Vittorio.
Si richiede cortesemente la disponibilità di un medico, non è necessario
sia sportivo,medico di base, farmacista, veterinario, dentista,
radiologo, anche in pensione,purchè sia iscritto all’albo, per
assistenza sanitaria obbligatoria.
Le partite in cui necessitiamo assistenza sono le seguenti

Dom 02/11/2025 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA ALBERTI & SANTI VALTARESE 2000
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 30/11/2025 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA PEPERONCINO LIBERTAS  BK
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 18/01/2026 18:00  VIRTUS CESENA MAGIK ROSA PARMA
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 15/02/2026 18:00  VIRTUS CESENA ROYAL BASKET  VIGARANO
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)

Dom 15/03/2026 18:00 NUOVA VIRTUS CESENA PUIANELLO BASKET TEAM
Palestra IPPODROMO – Via G. Di Vittorio – CESENA – (FORLI CESENA)
in attesa di un vostro riscontro
porgiamo cordiali saluti

Dirigente Responsabile Serie B
Bucci Giovanni
3385950944

Medoc. Ricerca Medico

Il Poliambulatorio Medoc nato nel 1998 si occupa principalmente di medicina del Lavoro e da svariati anni anche di medicina specialistica.

Ha al suo interno un team dinamico perché rappresentato da Medici e personale sanitario mediamente giovane La sede principale  è Forlì  e con altra sede a Cesena.

Chiediamo gentilmente, come da vostre procedure, la possibilità di diffondere la nostra  ricerca di collaboratori medici, da inserire nelle attività di visita con relativa anamnesi e compilazione cartella clinica ed esecuzione di accertamenti specifici quali: spirometria, audiometria, elettrocardiogramma, Test funzionalità visiva previa formazione  e affiancamento con personale esperto.

Trattasi di proposta contrattuale libero professionale in funzione delle disponibilità del professionista.

Contattare via e-mail  admin@medoc.it

Prendersi pausa dallo smartphone fa bene e rende felici

(da AGI)  Uno studio pubblicato su ‘PNAS Nexus’ della durata di un mese conferma che ridurre il tempo trascorso su uno smartphone per accedere a Internet rende le persone più felici e concentrate. In media, gli americani trascorrono quasi cinque ore al giorno utilizzando i loro smartphone e metà degli americani che usano smartphone si preoccupa di utilizzare troppo i propri dispositivi. Noah Castelo e colleghi Università dell”Alberta hanno cercato di determinare se l”accesso costante a Internet tramite smartphone danneggi le funzioni cognitive e la salute mentale. Gli autori hanno reclutato 467 partecipanti da Prolific.co, un pool di lavoro online, per installare un”app sui loro iPhone che bloccasse tutto l”accesso a Internet sui loro telefoni per due settimane. Metà dei partecipanti ha avuto i propri telefoni bloccati per le prime due settimane, durante le quali l”altra metà dei partecipanti ha funzionato come controllo. I gruppi hanno cambiato trattamento per il secondo periodo di due settimane. I partecipanti hanno trovato l”esperimento difficile. Dei 467 che hanno accettato di installare l”app, solo 266 lo hanno fatto e solo 119 hanno avuto il blocco attivo per almeno 10 giorni. Il blocco di Internet ha ridotto il tempo trascorso davanti allo schermo da una media di 314 minuti al giorno a 161 minuti al giorno e ha creato miglioramenti significativi nel benessere soggettivo, nella salute mentale e nella capacità di attenzione sostenuta misurata oggettivamente. Il cambiamento nella capacità di attenzione sostenuta è stato equivalente alla cancellazione di 10 anni di declino correlato all”età e il miglioramento dei sintomi della depressione è stato maggiore dell”effetto medio degli antidepressivi farmaceutici. In particolare, per il gruppo che ha bloccato Internet per le prime due settimane, il benessere soggettivo e la salute mentale sono rimasti significativamente più alti al traguardo delle quattro settimane, anche dopo due settimane di ritorno online. Gli autori attribuiscono gli effetti positivi della disconnessione all”aumento del tempo trascorso nel mondo offline, alla riduzione del tempo trascorso a consumare media, all”aumento della connettività sociale, al miglioramento della sensazione di autocontrollo e all”aumento del sonno. Secondo gli autori, trascorrere meno tempo con un dispositivo connesso può essere utile a molte persone.

Cassazione: sono illegittimi troppi turni reperibilità per medici e infermieri

(da DottNet)   Illegittimo sottoporre personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità: lo annuncia il Codacons riportando un’ordinanza della Corte di Cassazione che riconosce i diritti di medici e infermieri. I giudici hanno accolto il ricorso proposto da un infermiere, assistito dall’avvocato Salvatore Raciti dell’Ufficio legale Codacons – ma il principio vale anche per i medici, precisa l’associazione – contro l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa che aveva chiesto al lavoratore turni di reperibilità in numero maggiore di quello previsto dal contratto collettivo nazionale   In particolare, la Corte di Cassazione ha affermato che “il concreto atteggiarsi della mancata fruizione piena dei riposi … può far prospettare l’insorgenza del diritto al risarcimento, in ragione del carattere usurante e della lesione della personalità morale”.

Dunque, se risulta provato che il limite dei 6 turni è stato superato in modo significativo, compromettendo di fatto la vita personale del lavoratore, il Tribunale dovrà tener conto di tale condotta travalicante le regole di buona fede e ritenere “illegittimo il ricorso in forma smodata a quella turnistica … al di fuori da ogni tollerabile dimensione quantitativa”. Pertanto, spiega Raciti, il personale sanitario potrà fare causa all’ASP di appartenenza e ottenere un risarcimento danni, qualora si sia ecceduto il limite dei 6 turni di reperibilità. D’altra parte, la Corte ha anche affermato che, al di là dello sfociare del pregiudizio (danno-conseguenza) in condizioni di patologia psicofisica, “qualora venga in gioco la violazione del diritto al riposo e dunque della personalità del lavoratore, il danno è in re ipsa”. Ne deriva che, se il ricorso smodato alla richiesta di turni di reperibilità ha illecitamente condizionato la vita personale del lavoratore impedendogli di godere appieno del riposo, non occorrerà fornire alcuna prova specifica del pregiudizio, ma dovrà ritenersi esistente un danno da lesione alla vita personale dell’infermiere (e/o del medico); in conseguenza di ciò il lavoratore avrà diritto al relativo risarcimento per il solo fatto di essersi verificata in concreto un’interferenza nella vita privata di quest’ultimo. .

 

Più lavori seduto meno dormi

(da AGI)  Le persone con lavori molto sedentari (circa l”80% della forza lavoro moderna) hanno un rischio molto più elevato di sviluppare sintomi di insonnia, secondo un nuovo studio condotto dalla psicologa Claire Smith dell”Università della Florida del Sud. I risultati, recentemente pubblicati sul ‘Journal of Occupational Health Psychology’, dimostrano che, tra gli oltre 1.000 dipendenti intervistati nell”arco di un decennio, il lavoro sedentario e gli orari di lavoro non standard rappresentano minacce significative per la salute del sonno. Questi due fattori, accelerati dai cambiamenti tecnologici come l”aumento del lavoro al computer, sono collegati a un aumento del 37% dei sintomi di insonnia tra i lavoratori sedentari e a un rischio maggiore del 66% di aver bisogno di “recupero del sonno” – definito come frequenti pisolini o dormire fino a tardi nei fine settimana – per coloro che mantengono orari di lavoro non tradizionali. “Il modo in cui stiamo progettando il lavoro pone gravi minacce a lungo termine per un sonno sano”, ha affermato Smith. “Un sonno sano non implica solo dormire otto ore. Significa anche addormentarsi facilmente, dormire tutta la notte e avere un programma di sonno regolare. Le aziende dovrebbero essere consapevoli dei rischi specifici del sonno della propria forza lavoro per migliorare il rilevamento e l”intervento”. La ricerca, basata sui dati dello studio nazionale Midlife in the United States , ha individuato tre categorie di salute del sonno tra i lavoratori in un periodo di 10 anni: chi dorme bene, chi recupera il sonno e chi soffre di insonnia. Lo studio ha scoperto che il lavoro sedentario è fortemente legato alla categoria dei dormienti insonni, caratterizzata da sintomi come difficoltà ad addormentarsi, sonno interrotto e frequente stanchezza diurna.

 

Dalle visite online al controllo dei parametri vitali da casa. Da Agenas arrivano le regole per televisita, telemonitoraggio e telecontrollo

(da Quotidiano Sanità)  Dalla visita specialistica in videochiamata al monitoraggio continuo dei parametri vitali per i pazienti cronici o fragili. Prende forma il sistema nazionale di telemedicina con la pubblicazione da parte di Agenas dei modelli operativi per Televisita, Telemonitoraggio e Telecontrollo. Documenti che definiscono regole, responsabilità e percorsi per garantire uniformità, sicurezza e interoperabilità su tutto il territorio, finanziati dall’Ue con il Pnrr. Leggi L’articolo completo al LINK

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