I farmaci per perdere peso non tolgono valore a dieta e attività fisica

(da Univadis)   I farmaci agonisti del recettore GLP-1 come semaglutide e tirzepatide (quest’ultima anche agonista del recettore del polipeptide insulinotropico glucosiodipendente, GIP) stanno aiutando molte persone a perdere peso ma, come si osserva nella pratica clinica, da soli non bastano per garantire un dimagrimento sano. Per raggiungere questo obiettivo, infatti, la dieta e l’esercizio fisico mantengono un ruolo da protagonisti. Lo scrivono su 'JAMA Internal Medicine'  gli autori di un articolo nel quale vengono fornite indicazioni preziose per i professionisti della salute che devono gestire pazienti in terapia con tali molecole.    Questi farmaci sono da qualche tempo al centro dell’attenzione di clinici e dei media per il loro ruolo nell’indurre perdite di peso che arrivano anche al 21% del peso corporeo iniziale. “Eppure non è sempre semplice gestire i sintomi gastrointestinali, mantenere un apporto nutrizionale adeguato e preservar la massa magra” spiegano gli autori Farhad Mehrtash, Jody Dushay e JoAnn E. Manson, della Harvard Medical School di Boston (Stati Uniti).  Nel loro articolo, gli esperti forniscono indicazioni pratiche per la gestione dei sintomi e per il mantenimento di massa muscolare e nutrizione adeguata. Attenzione costante a dieta ed esercizio Una prima raccomandazione contenuta nello studio riguarda la necessità di valutare e gestire la perdita di peso, sia essa eccessiva o troppo scarsa, per esempio modulando le dosi, scegliendo un altro farmaco o escludendo cause secondarie per l’eccessivo dimagrimento. Si raccomanda, inoltre, un’attenta valutazione nutrizionale da parte di un dietista, con controlli ogni 2-3 mesi, specialmente durante l’escalation del dosaggio del farmaco. Quando il supporto professionale è limitato, strumenti come il questionario Rapid Eating Assessment for Participants–Shortened (REAP-S) possono aiutare a monitorare le abitudini alimentari. I medici dovrebbero incoraggiare una dieta ricca di proteine e micronutrienti e l’assunzione di liquidi superiore ai 2-3 litri al giorno, tenendo sempre presente che la qualità dei nutrienti è importante tanto quanto il conto delle calorie, se non di più. Infine, per gestire al meglio la gestione della dieta durante la terapia viene proposto l’approccio MEAL: muscle maintenance, energy balance, avoid side effects, liquid intake.    Oltre alla dieta, l’esercizio fisico rappresenta un pilastro fondamentale per contrastare la perdita di massa magra tipica di qualunque intervento legato a un calo ponderale (chirurgia, stile di vita, farmaci, ecc). In particolare, Mehrtash e colleghi raccomandano un approccio graduale all’attività fisica in tre fasi: iniziare con movimento regolare a bassa intensità, introdurre progressivamente l’allenamento di forza (60–90 min/settimana) e, infine, mantenere un’attività combinata aerobica e di forza per risultati metabolici ottimali. Particolare attenzione va riservata all’equilibrio e alla mobilità negli anziani e nei soggetti a rischio di sarcopenia.   Ultimo, ma non meno importante, i medici dovrebbero pianificare strategie di mantenimento a lungo termine, trattando l’obesità come una malattia cronica, poiché l’aumento di peso dopo l’interruzione del trattamento è comune e può arrivare al 7-12% entro un anno.

Rinviato al 5 settembre il modello D per dichiarare i redditi libero professionali

(da enpam.it)   Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam ha rinviato al 5 settembre il termine di presentazione del modello D 2025. Medici e odontoiatri hanno quindi un mese in più per compilare e presentare alla Cassa di previdenza la dichiarazione online sui redditi da attività libero-professionale conseguiti nel 2024. Il modello D è funzionale a determinare l’importo dei contributi di Quota B da pagare. La proroga è stata stabilita in seguito a una norma statale, che ha spostato al 21 luglio (ed eventualmente al 20 agosto) la scadenza per pagare alcune imposte. Perciò solo in vista di quella data molti iscritti Enpam avranno a disposizione i dati utili per compilare il modello D.  Attenzione però a non oltrepassare il 5 settembre, perché il ritardo farebbe scatterebbe una sanzione di 120 euro. È bene inoltre ricordare che nonostante la proroga per la presentazione del modello D, il termine del versamento dei contributi di Quota B resta invariato al 31 ottobre, per il saldo in unica soluzione o per il pagamento della prima rata.  

Disponibile su Fadinmed una FAD sul nuovo Certificato medico Introduttivo

Segnaliamo a tutti gli iscritti che fino alla fine dell'anno è disponibile sulla piattaforma della FNOMCeO 'Fadinmed' un corso di aggiornamento in Formazione a Distanza sul nuovo Certificato Medico Introduttivo per la domanda di Disabilità. Il corso, intitolato "La riforma della disabilità: il certificato medico introduttivo" ed è fruibile e completabile anche in tempi diversi, riconosce 10 crediti ECM una volta superato il questionario finale ed appare molto completo per quanto attiene la preparazione e l'aggiornamento di tutti i colleghi che devono compilare i certificati Il link per l'accesso al corso è il seguente https://mdl.fadinmed.it/course/view.php?id=186

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Con allattamento al seno meno 30% di rischio di asma e meno 34% di obesità

(da DottNet)   Riduzione del rischio di asma fino al 30%, di obesità tra il 15 e il 34% nei 2-12enni, di leucemia infantile fino al 23%, e protezione contro otite media, infezioni gastrointestinali e mortalità infantile, incluso il rischio di morte improvvisa (Sids). Questi i benefici dell'allattamento al seno secondo una nuova revisione sistematica pubblicata su Pediatrics dai ricercatori del Kaiser Permanente Center for Health Research di Portland e dell'Università di Washington, basata su 29 revisioni sistematiche e 145 studi originali condotti dal 1940 al 2024. Eppure, in Italia appena 3 bambini su 10 sono allattati solo al seno a 4-5 mesi.   La revisione "conferma che i benefici dell'allattamento al seno sono ben documentati e mostra che, anche se non è definito con precisione quanti siano i mesi necessari per ottenere gli effetti protettivi, i vantaggi crescono con la durata dell'allattamento", spiega Guglielmo Salvatori, responsabile Tavolo tecnico allattamento della Società italiana di pediatria (Sip). "È fondamentale che le famiglie siano sostenute e informate correttamente, senza pressioni o sensi di colpa, per poter fare scelte consapevoli e serene".   Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), tuttavia, solo il 30% dei bambini tra i 4 e i 5 mesi viene allattato esclusivamente al seno, come raccomandato dall'Oms. Il dato mostra un'ampia variabilità regionale: si va dal 13,5% in Sicilia al 43,2% nella Provincia autonoma di Trento e nel Friuli-Venezia Giulia. "Troppo spesso le madri non ricevono il supporto necessario, in ospedale, nei consultori o nei luoghi di lavoro", sottolinea il presidente Sip, Rino Agostiniani. "Se vogliamo davvero investire nella salute dell'infanzia, dobbiamo creare le condizioni per rendere possibile l'allattamento, rispettando la libertà di scelta ma eliminando ostacoli, solitudini e disuguaglianze".